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2015: “Un anno a servizio della Comunità Professionale”

Al termine del primo anno dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo è d’obbligo fare il punto sulle attività svolte perché ogni iscritto possa valutare la loro coerenza con quanto dichiarato e condiviso durante l’Assemblea annuale del 10 aprile 2015.

Sono stati mesi di lavoro molto intenso che in parte abbiamo riportiamo a seguire (TIMELINE) consapevoli che molto altro è stato fatto ma che tale sintesi ci aiuta comunque a dare evidenza agli obiettivi ed agli intenti perseguiti a nome e per la comunità professionale che rappresentiamo.

Il continuo riassetto organizzativo cui è stato, ed è, sottoposto il sistema di cure provinciale, in un contesto più generale ancora focalizzato sui tagli che ha accentuato problemi e difficoltà, ci ha impegnato a tenere relazioni con tutte le istituzioni locali fra cui le Direzioni delle Aziende Sanitarie pubbliche e private, il Sindaco e l’Assessore alla Sanità del Comune di Bologna in quanto rispettivamente Sindaco dell’Area Metropolitana e Presidente della Conferenza Socio Sanitaria Territoriale, la Commissione Sanità del Comune di Bologna, con le Organizzazioni Sindacali, con i rappresentanti dei cittadini e con le associazioni di malati.

Ai rappresentanti istituzionali abbiamo chiesto un coinvolgimento reale dei professionisti in quanto interlocutori attivi e competenti, oltre che stakeholder, nei processi di programmazione e riorganizzazione del sistema sanitario provinciale, siano essi finalizzati all’implementazione di nuove offerte sanitarie che alla rimodulazione di quanto già in essere, con la finalità di garantire risposte appropriate e qualificate ai cittadini nelle diverse fasi del bisogno. Alle Organizzazioni Sindacali, un impegno a condividere i progetti di evoluzione e sviluppo che stiamo perseguendo e a declinare su questi le dinamiche contrattuali del prossimo futuro.

Partecipando a numerosissime iniziative pubbliche fra cui il Congresso Nazionale dell’Associazione Trapiantati di Rene, le Giornate del Rene e del Cuore, la Strabologna, la Commemorazione del 2 agosto 1980, la Race for the Cure, e tante altre, abbiamo voluto testimoniare il nostro radicamento profondo nella storia e nella realtà sociale di questo territorio, dare evidenza alle competenze di cui siamo portatori e come il nostra funzione di “ad-sistere” si traduca realmente nella capacità si “stare accanto” alle persone.

Si sono cercate e ottenute sinergie con altri gruppi professionali, Ostetriche Tecnici di Radiologia, Tecnici di Laboratorio e Fisioterapisti, partendo dal presupposto che i processi di cura ed assistenza non si fanno senza confronti di saperi, di metodi, di modelli, senza rivedere capacità e ambiti di competenza, non per intaccare ed erodere il campo di attività di questo e quel professionista, ma per adeguarsi all’evoluzione generale e ineludibile dei saperi, dei bisogni, dei sistemi organizzativi e soprattutto alle necessità e alle aspettative dei cittadini (link).

Ci siamo comunque impegnati a definire il nostro ambito di esercizio professionale e come vogliamo che esso cambi per rispondere ai bisogni dei cittadini e delle organizzazioni presso cui operiamo attivando intanto due gruppi di lavoro, uno sull’assistenza al paziente nefrologico e uno sul ruolo e la funzione svolta dai coordinatori infermieristici.

Nel primo caso si è arrivati alla stesura di un documento in cui sono riportate, ad integrazione delle Linee Giuda pubblicate dall’ISS dove non se ne fa minzione, le competenze degli infermieri che operano in area nefrologica; nel secondo caso è stato invece elaborato un progetto la cui prima fase, presentata durante il Seminario “La funzione di coordinamento in un contesto che cambia”  tenutosi il 5 ottobre ultimo scorso, prevede il coinvolgimento, attraverso l’utilizzo di specifici focus group, di un numero significativo di coordinatori che operano in tutte le strutture della provincia per esaminare le dimensioni critiche del ruolo ricoperto e le possibili attività che l’organismo di rappresentanza professionale, il Collegio, dovrebbe attivare a loro sostegno. Il presupposto a tanto impegno è la convinzione che il ruolo svolto dai coordinatori all’interno delle organizzazioni risulta determinate per l’evoluzione dell’intera comunità professionale come ci ha ben ricordato il professor Edoardo Manzoni in apertura del Seminario “La funzione di coordinamento in un contesto che cambia” la cui relazione è ancora fruibile su questo sito.

 

A proposito di sito ricordo che è stato completamente rivisto e innovato, all’interno di un progetto di sviluppo dell’area comunicazione esterna per cui sono stati completamente rivisti gli strumenti in uso (rivista e sito) e attivati nuovi e più evoluti strumenti di informazione in grado di raggiungere velocemente un numero elevato di persone come Facebook, You Tube e Twitter. Strumenti sui quali abbiamo ricevuto molte note di apprezzamento e che, come i dati di accesso documentano, ci stanno permettendo di interagire con numeri sempre più significativi di persone all’interno della comunità professionale e delle altre famiglie professionali ma anche con i cittadini.

Con l’iniziativa “l’arte che cura”, organizzata in collaborazione con il collega Francesco Burrai per celebrare la Giornata Internazionale dell’Infermiere, abbiamo voluto sottolineare come anche la dimensione artistica connoti profondamente la pratica assistenziale in quanto attività dell’uomo per l’uomo.

Novembre è stato il mese del #noisiamopronti. Una emozionante catena umana e professionale nata sotto la spinta degli articoli di stampa sulle procedure infermieristiche nell’area dell’emergenza territoriale con la quale gli infermieri italiani (e tanti anche dall’estero) hanno voluto dimostrare, silenziosamente e con una straordinaria intelligenza, di voler essere i protagonisti della sanita’ moderna. Una sanita’ fatta di preparazione, intelligenza, apertura, integrazione, collaborazione.

Un anno che si è concluso con l’incontro tra i Collegi dell’Emilia Romagna, il Presidente della Regione Bonaccini e l’Assessore alla Sanità Venturi ai quali è stato chiesto una maggiore attenzione nei confronti della Professione Infermieristica ed un reale coinvolgimento nei processi decisionali ed organizzativi (link) .

Un anno intenso per questo Collegio e per il gruppo professionale che ha realizzato gli eventi e le attivita’ a sostegno della professione infermieristica, nella consapevolezza che tanto è stato fatto ma che tanto altro ancora rimane da fare.

Buon 2016 a tutti.

Maria Grazia Bedetti, Presidente Collegio IPASVI di Bologna

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