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Alzheimer. Padre Politi racconta la malattia: “Non toglie umanità”

Non capita spesso che un malato di Alzheimer si racconti. Ma padre Giancarlo Politi, oltre che essere un missionario del Pime, e’ anche un giornalista. E ha accettato di farsi intervistare dal suo medico. Una video visibile su Youtube e sul sito della Fondazione Alzheimer Italia (RED.SOC.)

download (1)– MILANO – Non capita spesso che un malato di Alzheimer si racconti. Ma padre Giancarlo Politi, oltre che essere un missionario del Pime, e’ anche un giornalista. E forse per questo che ha accettato di farsi intervistare dal suo medico curante. Il video dell”intervista e’ stata mostrata finora solo in alcuni convegni, ma che da oggi e’ visibile da tutti su Youtube e sul sito della Fondazione Alzheimer Italia. L’intrusa, come lui chiama la sua malattia, ha cominciato a dare dei segnali qualche anno fa. “Erano campanelli d’allarme che trascuravo. Non mi sentivo pronto. Ho fatto fatica ad accettare la signora malattia”. Padre Politi e’ stato missionario in Cina e Hong Kong per 23 anni e poi direttore della rivista Mondo e Missione. E’ ancora nelle fasi iniziali della malattia. Uomo e sacerdote brillante, con una conoscenza approfondita della cultura e della lingua cinese, sente “la mancanza di potersi muovere liberamente da solo, senza dover essere per forza accompagnato”.

Gli manca l’auto, l’indipendenza. “L’essere liberi e’ la cosa piu’ importante sottolinea. Oggi padre Politi vive in una comunita’ con altri sacerdoti. Nel video sceglie con cura e attenzione le parole. Parla lentamente e cerca di tenere il controllo di se” stesso. “Purtroppo il peso della mia condizione grava piu’ sugli altri che su di me”. L’ Alzheimer gli ha gia’ fatto vivere periodi difficili, di totale confusione. “Ricordo solo alcune sensazioni di quei giorni, ma non so dire cosa sia successo”. L’anno scorso padre Politi ha festeggiato i 50 anni di sacerdozio. Non celebra piu’ la Messa in pubblico. “Non me la sento. Non voglio sciupare il Mistero a chi viene in Chiesa”.Il video si chiude con un invito di padre Politi agli altri malati. “La malattia non toglie l’umanita’ di una persona. Si e’ padri o madri anche da ammalati. Non piangetevi addosso. Le medicine sono solo una parte della vita. Cio’ che conta e” la bellezza dell”esistenza”. (www.redattoresociale.it)