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Ausl Romagna, leader per trapianti di cornea

Arrivano da tutta Italia in Romagna per i trapianti di cornea. Sulle circa 5.000 operazioni che si effettuano ogni anno, infatti, l’Emilia-Romagna si colloca tra le prime a livello nazionale e l’unita’ operativa di Oculistica di Ravenna fra le prime a livello regionale. Il trapianto di cornea consiste nella sostituzione della parte malata con un tessuto corneale prelevato da un donatore, spiega l’oculista Luca Avoni, gia’ responsabile della Banca regionale delle cornee e ora coordinatore per l’Ausl Romagna del progetto Cornea, nell”ambito di Oculistica a Ravenna diretta da Domenico D’Eliseo. Il percorso organizzativo e’ “molto complesso”: c’e’ la prima fase di “procurement”, o prelievo, svolto da tutti gli ospedali regionali, e una di “banking”, svolta dalla Banca cornee dell” Emilia-Romagna. Nel 2015 sono stati effettuati 585 interventi in regione e circa 200 nella sola Ausl Romagna. Il trend di crescita e’ ancora piu’ evidente quest’anno. L’attivita’ di Avoni mira anche a diffondere la cultura della donazione e va nell’ottica di ottimizzare l’attivita’ di prelievo in Romagna. Ora verra’ messa in campo un’azione di collaborazione con i responsabili distrettuali per i prelievi di organi per redigere una procedura unica che renda uniforme l’azione nei diversi ambiti.

“Stiamo effettuando attivita’ di ricerca- spiega Avoni- nel campo dei trapianti di cornea endoteliali, con lo sviluppo di un sistema di controllo della pressione per il taglio delle cornee e abbiamo presentato i risultati in Congressi nazionali e internazionali”. Grande impegno, aggiunge, anche sulla ricerca sul taglio delle cornee con femtolaser. L’Italia risulta al primo posto in Europa per numero di cornee donate e trapiantate e l’Emilia-Romagna e’ tra le prime regioni per donatori. Il trapianto viene eseguito gratuitamente, seguendo una lista di attesa gestita dal coordinamento regionale dei Trapianti e dalla Banca delle cornee. Si tratta di un intervento di routine, che viene eseguito in molti centri autorizzati e che ha una incidenza di complicazioni limitata con percentuali di rigetto molto basse e una altissima probabilita” di successo con le metodiche moderne di chirurgia lamellare. Si va, conclude Avoni, verso “tecniche sempre più’ conservative che mirano a correggere la patologia, conservando in situ la parte della cornea sana”.

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