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“Conoscenza e scambio”. L’ Academy Case Management Italia

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Dall’idea di un gruppo di professionisti che quotidianamente opera nei percorsi di cura prende forma Academy Case Management ITALIAPer conoscere questa nuova realtà associativa professionale, abbiamo rivolto alcune domande al Fondatore ed editor in Chief Emanuele Bascelli, amico e stimato professionista.

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Emanuele Bascelli, Fondatore Academy Case Management ITALIA

Emanuele, perché si è costituito Academy Case Management Italia e quale è la mission?

Intanto vorrei ringraziare il Collegio IPASVI di Bologna, per la sempre dimostrata possibilità e apertura mentale a temi che riguardano la nostra professione

Academy Case Management Italia, come un’Accademia dell’antica Grecia, si propone come luogo “cloud” di conoscenza e piattaforma di scambio rispetto a quella che è la presa in carico della persona. Un luogo dove approfondire logiche del case management, ma anche di Infermieristica di famiglia e di-comunità, dell’assistenza infermieristica domiciliare, ambulatoriali e ospedali di comunità per tentare di ridare la centralità alla cura delle persone e visibilità ai professionisti nella più ampia totalità. Questo è già possibile perché Academy collabora con vari centri internazionali di case e care management ed è ampiamente distribuita con un comitato editoriale nelle varie regioni italiane.

 

Il vostro target di riferimento quindi sono le persone insieme ai professionisti?

Assolutamente si. Academy Case Management oggi non vuole essere affatto un’associazione, ma attraverso il modello internazionale della libera circolazione dell’informazione scientifica vuole raggiungere tutti i professionisti che ogni giorno sono nelle corsie, al fianco dei pazienti, offrendo articolo e spunti evidence based nursing per il miglioramento delle conoscenze e della pratica. Quindi i beneficiari saranno le persone di cui noi quotidianamente ci prendiamo cura e, con una umanizzazione dei modelli organizzativi, farli diventare a misura delle persone che assistiamo.

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Cosa offrite ai professionisti?

AcademyCM è tutto ciò che può essere informazione e innovazione relativamente ai temi dell’assistenza, dei modelli di presa in carico, dell’EBP, di nuovi pensieri culturali di lavoro, ma anche dei meccanismi di management innovativi e che pensiamo possano essere utili per gli infermieri e ad altri professionisti della salute.

Per noi di AcademyCM la diffusione e la conoscenza delle nuove applicazioni tecnologiche che interagiscono con le cure e l’assistenza è di primaria importanza poiché ci permette di mantenere il passo con l’evoluzione della tecnologia che cambia rapidamente. Il balzo culturale può avvenire solo con un approfondimento culturale totale, proveniente dalla letteratura scientifica e non solo. Sulla nostra piattaforma web, la redazione editoriale seleziona attentamente articoli dall’organizzazione alla clinica, mentre sulla nostra pagina facebook sono dedicati brevissimi spazi di scrittori, pensatori classici e moderni solo con l’intento di tentare di incuriosire l’utente. Questo perché desideriamo dare sostegno alle professioni sanitarie e alla ricerca, in particolare ad oggi, relativamente a quella infermieristica.

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Chi può far parte di Academy

Tutti i professionisti possono entrare nell’accademia AcademyCM perché crediamo fermamente nel pensiero “Open Access” e senza legami a sponsor. Ogni sei mesi apriamo un bando per nuovi redattori aperto a tutti e la partecipazione prevede due nette prerogative: non onerosa e che rispetti sempre il meccanismo di distribuzione della condivisione internazionale “common creative 4.0“, ove non vengono riportate specifiche di diritto.

 

Futuro della piattaforma AcademyCM?

Riuscire a non perdere mai la forza di crederci e poi tanta Tecnologia, innovazione, sostegno alle competenze specialistiche, diffusione dei modelli innovati di presa in carico dell’assistenza e, chissà, magari una “Italian Academy School, e, senza presunzione ma solo per farmi comprendere meglio, nello stile della conferenza TED (Technology Entertainment Design) e, come dicono gli inglesi, solo per parlare di noi professionisti su “ideas worth spreading” (idee che val la pena diffondere), ma ci stiamo lavorando.

 

Intervista di Pietro Giurdanella

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