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Così il cellulare riesce a toglierti il sonno

girl-958417_960_720Le reali conseguenze sul nostro organismo dell’uso massiccio di smarthpones e tablet emergeranno più avanti, quando approfondimenti epidemiologici potranno svelare le dimensioni reali del fenomeno. Intanto, l’incidenza di alcuni problemi – come quelli della vista – è già dimostrata dai dati diffusi dall’Oms, secondo i quali a soffrire di presbiopia sarebbero oltre 2 miliardi di persone, un numero doppio rispetto a dieci anni fa.

SONNO E VISTA «DISTURBATI» DAL CELLULARE  

Tenere lo sguardo fisso sul cellulare non nuoce solo alla vista, ma influenza negativamente anche il sonno, come confermato da un numero crescente di evidenze scientifiche. Ultima in ordine di tempo, uno studio apparso oggi sulla rivista Plos ONE e condotto dai ricercatori della University of California a San Francisco mostra che l’uso di cellulari e computer è associato ad una cattiva qualità del riposo e ad una riduzione nelle ore di sonno, in particolare quando l’uso avviene nelle ore serali e si prolunga fino a ridosso dell’addormentamento.

L’APPLICAZIONE CHE CONTROLLA L’UTILIZZO DELLO SMARTPHONE  

L’associazione è emersa dopo che i ricercatori hanno installato negli smartphone di 653 individui americani adulti un’applicazione in grado di monitorare il tempo di utilizzo effettivo (il numero di minuti in cui lo schermo rimaneva acceso ogni ora) e hanno registrato questi dati, insieme a quelli relativi alle ore di sonno e alla sua qualità (riportata in un questionario dai soggetti). La registrazione dei dati è continuata per un periodo di 30 giorni: il numero di ore trascorso in media davanti ai dispositivi è stato di 38,4 ore e gli smartphone attivati per 3,7 minuti ogni ora. In media, i giovani hanno trascorso più tempo con il cellulare.

LE CONSEGUENZE DEL CATTIVO RIPOSO SULLA SALUTE  

«Dal momento che dormire male ha delle importanti conseguenze per la salute, sono necessarie ulteriori indagini per determinare la relazione causale tra l’uso degli smartphone e il sonno» scrivono gli autori dello studio, per quali comunque «è necessaria una più profonda comprensione dei fattori contingenti e culturali che determinano l’uso degli smartphone, per guidare interventi volti a ridurre il tempo speso davanti allo schermo». Obiettivo: migliorare la qualità del risposo notturno.