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È morto l’oncologo Umberto Veronesi

È morto Umberto Veronesi, avrebbe compiuto 91 anni a fine mese. L’oncologo è deceduto nella sua casa milanese. Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate. Era circondato dai familiari, la moglie e i figli. La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna.

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Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell’Istituto europeo di oncologia e dal 1976 al 1994 é stato direttore scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Ha ricoperto l’incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all’11 giugno 2001 nel Governo Amato II.

Due anni fa, poco prima di lasciare la direzione scientifica operativa dello Ieo, in una intervista a La Stampa, aveva ricordato il primo intervento di una carriera che lo aveva reso un simbolo della battaglia contro il cancro, con oltre 30 mila donne operate e 300 mila visitate : cinque milioni quelle salvate in tutto il mondo salvate grazie alla sua tecnica. «Era un giorno d’estate, io ero un giovane assistente. Il responsabile il ferie. Toccò a me». Personaggio eclettico, ha lasciato il segno in vari campi, legando il suo nome non solo agli studi contro il cancro, ma anche all’appoggio di campagne sociali al centro di accese polemiche come quella a favore dell’eutanasia. Diceva spesso di non avere paura della morte, ma di essere anche forte sostenitore di ogni lotta alla sofferenza fisica e psichica del malato. «Vivo da sempre una situazione di schizofrenia – confessava-. Sono l’uomo della speranza, però immerso ogni giorno nel dolore. Devo trasmettere fiducia e ottimismo, ma nel profondo sono angosciato, tormentato, sento un nichilismo alla Nietzsche, porto dentro di me la fossa comune di tutti i pazienti che ho perso»

 

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Veronesi medico, la “rivoluzione” contro il cancro al seno

Nato a Milano il 28 novembre 1925, Veronesi si è laureato in medicina e chirurgia all’università statale di Milano nel 1952 e dopo alcuni soggiorni all’estero è entrato all’Istituto nazionale dei tumori come volontario, diventandone direttore generale nel 1975. Nel 1965 ha partecipato alla fondazione dell’Associazione italiana ricerca sul cancro (Airc) e ha fondato nel 1982 la scuola europea di oncologia. È stato anche socio fondatore dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Tra i suoi numerosi incarichi, anche quello di presidente dell’Organizzazione europea per la ricerca e la cura del cancro dal 1985 al 1988. Nel 1991 ha fondato, diventandone direttore scientifico, l’Istituto europeo di oncologia (Ieo). Nel 2003 è stata anche istituita la Fondazione Umberto Veronesi. Numerosissimi i suoi studi relativi soprattutto al cancro al seno: Veronesi è infatti stato il primo a promuovere il rivoluzionario approccio della cosiddetta chirurgia conservativa per la cura dei tumori mammari, dimostrando come la tecnica della quadrantectomia garantisse livelli di sopravvivenza alle pazienti, purché abbinata alla radioterapia, analoghi a quelli ottenuti con l’intervento più invasivo di asportazione della mammella, la mastectomia.

Le sue campagne, dal vegetarianismo all’eutanasia 

Tra le varie campagne promosse da Veronesi anche quella, iniziata nel 1995, per la depenalizzazione e la legalizzazione delle droghe leggere con l’obiettivo di giungere ad una regolamentazione dei derivati della canapa, principalmente per uso terapeutico. Veronesi si è anche schierato a sostegno della validità degli organismi geneticamente modificati. Nel 2005, durante un convegno pubblico, Veronesi affermò anche che a provocare il cancro più che gli Ogm sarebbero alcune tossine contenute in particolari alimenti, affermazione che suscitò varie polemiche e critiche del movimento slow food. Da sempre è stato anche a sostegno della salute animale e del vegetarianismo, diventando egli stesso vegetariano e pronunciandosi contro il consumo di carne. Veronesi è stato anche sostenitore del testamento biologico e dell’eutanasia nel caso particolare di malati terminali.

Veronesi politico, la prima legge antifumo in italia

Il 25 aprile 2000 è stato nominato ministro della Sanità nel secondo governo Amato fino al giugno 2001. Dal 2008 al 2011 è stato senatore eletto con il Partito Democratico. Nel 2010 ha lasciato il parlamento dopo essere stato nominato presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana. In qualità di ministro si è battuto in particolar modo per la legge antifumo: grazie alla norma da lui voluta, per la prima volta in Italia è stato sancito il divieto di fumo nei luoghi pubblici.

FONTE LA STAMPA