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Il Senato approva la Legge contro gli sprechi alimentari. Ecco cosa cambia

Via libera dell’Aula del Senato al disegno di legge contro gli sprechi alimentari con 181 sì, 2 no e 16 astenuti. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa definitivo.

“Un provvedimento che conferma l’Italia alla guida della lotta agli sprechi alimentari, nonostante siano ancora oggi di proporzioni inaccettabili: 12 miliardi di euro solo nel nostro Paese. Con questa norma ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina commenta l’approvazione, in via definitiva, oggi al Senato della legge contro gli sprechi alimentari e farmaceutici attraverso la donazione e distribuzione per fini di solidarietà sociale.

26/11/2011 Colletta alimentare Basko Rapallo. www.ilsecoloxix.it
 Colletta alimentare Basko Rapallo, www.ilsecoloxix.it

“Da oggi ogni azienda che ha un eccedenza di cibo deve darsi la priorita’ di destinarla ad un riuso per le persone bisognose”. Marco Lucchini, direttore generale del Banco Alimentare, afferma di essere “molto soddisfatto” della nuova legge. “Prima le eccedenze potevano essere trattate a discrezione dell’imprenditore e quindi venivano destinate al consumo animale, oppure alla produzione di energia o buttate via. Ora non e’ piu’ cosi’, perche’ la legge prevede che il riuso per il consumo umano a fini solidaristici e’ la priorita’”.

Ogni anno in Italia il sistema agroalimentare produce circa 5 milioni di tonnellate di eccedenze e solo circa 500 mila vengono distribuite agli enti caritativi. “Per le imprese sara’ inoltre piu’ facile donare perche’ il testo riordina il settore -aggiunge Lucchini-. Finora risultava complicato donare cibo, ora non ci sono piu’ scuse”. Nel 2015, solo il Banco Alimentare ha distribuito in Italia 85 mila tonnellate di alimenti e oltre 1 milione di piatti pronti di cibo cotto, destinati a 8 mila strutture caritative che assistono 1.560.000 bisognosi di cui quasi 135.000 bambini. Paradossalmente la nuova legge potrebbe ora creare un flusso tale di cibo donato da mettere in crisi gli enti che lo ricevono.

Questi ultimi, infatti, gia’ prima dovevano garantire la freschezza e la qualita’ del cibo e quindi si sono dotati di celle frigorifere e di ogni altro strumento previsto dalle norme sanitarie. “In prospettiva penso che dovranno adeguarsi a una maggiore quantita’ di cibo in arrivo – sottolinea Lucchini -. Per questo sara” necessario nelle prossime leggi di stabilita” prevedere dei contributi specifici per questi enti”.

La nuova legge inoltre prevede che possano essere riutilizzate anche le derrate alimentari sequestrate dalla Forze dell’ordine o dalla magistratura. “Ovviamente solo quando si tratta di cibo buono e perfettamente conservato -precisa Lucchini-. Per esempio, il pescato sotto misura, che e’ contro la legge, ma una volta sequestrato non ha senso buttarlo. Meglio metterlo nei piatti delle mense per i poveri”. Per il Banco Alimentare, infine, il testo approvato dal Parlamento ha anche un valore educativo. “Assegna infatti alla Rai e al ministero dell”Istruzione il compito di promuovere la cultura del non sprecare e del riuso – conclude Lucchini -. Occorre fare anche prevenzione e ciascuno di noi puo” cominciare da casa propria”.

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Giudizio positivo anche di Caritas Italiana . “Si occupa di tutta la filiera del riciclo del cibo, semplifica gli aspetti burocratici e contempla degli incentivi”, sottolinea Francesco Marsico, responsabile dell’Area nazionale dell’ente. “E’ quindi un passo avanti, che apre a nuove politiche contro lo spreco sia a livello nazionale che locale. Valorizza e potenzia quel che il terzo settore finora ha fatto”, aggiunge. Anche per le Caritas diocesane la nuova legge rappresenta una sfida. “A livello locale le Caritas hanno diverse attivita’ per il sostegno ai poveri: dalle mense alle cooperative. Inoltre collaborano con le aziende donatrici. Ora il testo approvato dal Parlamento ci mette nelle condizioni di poter creare filiere virtuose, che coinvolgono aziende, enti o cooperative, parrocchie”. L”approvazione della legge contro gli sprechi alimentare e” un risultato importante, ma non basta. “Ora bisogna applicarla – aggiunge Francesco Marsico -. Per questo ora bisogna lavorare perche” siano predisposte politiche coerenti sia a livello nazionale che locale”.

 

 

(dp) (www.redattoresociale.it)