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INPS: i tumori rappresentano 1/3 cause di invalidità

“L’epidemiologia forense, studio della distribuzione delle malattie invalidanti, ha consentito di evidenziare attraverso un’osservazione di 15 anni come le neoplasie costituiscano oltre 1/3 delle cause di invalidita’ e inabilita’ (L.222/84: lavoratori del settore privato 18 -65 anni), in crescita continua e con un incremento piu’ evidente negli ultimi 5 anni e nel sesso femminile (mammella).

Le stesse interessano prevalentemente la fascia di eta’ 41-60 anni (circa l”80% del totale). La distribuzione regionale evidenzia una prevalenza come causa invalidante nelle regioni del centro-nord con disomogeneita’ endoregionali evidenti sia in termini di patologia neoplastica invalidante sia in termini di apparati interessati; alcune evidenze territoriali sono oggetto di attenzione”.

Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, intervenendo oggi a Roma alla XI Giornata nazionale del malato oncologico in Senato. “Le neoplasie uro-genitali- ha proseguito- sono la principale causa di invalidita’ in entrambi i sessi. Le neoplasie dell’apparato respiratorio sono la principale causa di inabilita’ nell’uomo, quelle dell’apparato digerente nella donna. Le strategie in ambito di prevenzione, diagnostica precoce, terapie e riabilitazione, determinanti per lo stato invalidante causato dalle neoplasie, non sempre assicurano oggi un”omogeneita’ di interventi a livello territoriale in materia di tutela della salute. Le tutele in ambito previdenziale oggi non sembrano corrispondere ai bisogni di una popolazione di pazienti in crescita, con un fabbisogno assistenziale che varia dal”intensita’ nel breve tempo al fabbisogno diluito e prolungato nel tempo, correlato alla sempre maggiore cronicizzazione”.

Secondo Boeri le questioni centrali riguardano “la tutela della malattia acuta- ha aggiunto- la tutela della malattia cronica, la tutela temporanea e permanente, la tutela del malato e non della malattia con personalizzazione dei bisogni, la tutela dei diritti della persona, attraverso una strategia volta ad assicurare la dignita’ della persona e non la monetizzazione della menomazione dell’integrita’ psicofisica. Una risposta fondamentale e” correlare gli interventi in tema di tutela della salute a quelli a tutela della disabilita’ e di ipotizzare una specifica legislazione di tutela globale- ha concluso il presidente dell’Inps- in presenza di una patologia di cosi’ grande rilevanza sociale”. (Cds/Dire)

 

Foto in copertina: By Niccolò Caranti (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons