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Terapia del dolore, al Sant’Orsola funziona per il 95% dei pazienti

La terapia antidolorifica? È adeguata per il 40,2% e addirittura molto adeguata per il 55,2%. I pazienti promuovono a pieni voti l’attività che il Sant’Orsola sta sviluppando sul tema della Terapia del dolore. Un tema importante, a cui Policlinico e Ausl di Bologna hanno dedicato un gazebo informativo domenica 29 maggio – in occasione della Giornata nazionale del Sollievo – in piazza dei Celestini a Bologna.

Al Sant’Orsola l’attività antalgica e di terapia del dolore è stata riunita in un’Unità operativa dedicata, diretta dalla professoressa Maria Rita Melotti. La struttura gestisce innanzitutto un ambulatorio che eroga 56 visite settimanali contro il dolore cronico, un problema che secondo gli ultimi studi colpisce in Italia una persona su quattro, con una durata media di circa 7 anni.

All’interno del Policlinico l’Unità operativa garantisce un’attività sia per il controllo del dolore acuto postoperatorio (circa 7.000 pazienti seguiti nel 2015) sia per la presa in carico dei casi complessi, con consulenze 7 giorni su 7 (oltre 1.500 pazienti seguiti sempre nel 2015). Un’attività che dà risultati significativi, anche in un Paese cronicamente in ritardo su questi temi.

Gli studi degli ultimi anni, infatti, raccontano che in Italia il 25% dei pazienti oncologici lamentano un sotto-trattamento del dolore, percentuale che raggiunge picchi del 55% in alcuni gruppi. Tutt’altra la situazione al Sant’Orsola, dove funziona innanzitutto l’informazione giudicata adeguata dal 33,1% dei pazienti intervistati e molto adeguata dal 48,1%. I risultati della terapia antidolorifica vengono poi promossi – come raccontano i risultati del  questionario “La Qualità della cura nei servizi di degenza” relativi al 2015 – dal 95,4% dei pazienti.

La lotta al dolore coinvolge anche l’ambito materno-infantile. “Sempre nel 2015, al Sant’Orsola – racconta Fabio Caramelli, direttore dell’Unità operativa di Anestesiologia e rianimazione, attiva in area ginecologico-ostetrica e pediatrica – su 2.187 parti spontanei sono state effettuate ben 1.024 parto-analgesie, mentre sono state effettuate circa 1.300 sedazioni pediatriche per procedure diagnostiche o interventistiche al di fuori della sala operatoria”.

 

Fonte: Aosp