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Tutte le virtù del cocomero

Una bomba rosso-verde di vitamine, potassio e licopene, carotenoide antiossidante amico di cuore e arterie e dotato di virtù anticancro. Assunto a cubetti o in fetta intera, garantisce un’iniezione di freschezza e sostanze benefiche a grassi zero, contiene pochi zuccheri ed è un valido alleato di dieta e salute anche perché povero di calorie e ricco d’acqua che «diluisce» il potere glicemico, evitando rischiosi picchi di zucchero nel sangue.

Una vera e propria «ode al cocomero» quella degli esperti nutrizionisti che sul «New York Times» hanno promosso pieni voti il frutto simbolo dell’estate. L’anguria non solo è buona, ma fa molto bene. La regina dei chioschi assomiglia alle «petite madeleines» descritte da Proust per i tanti adulti che la collegano alle calde serate dell’infanzia in famiglia, quando la scuola era finita, ma le vacanze al mare erano ancora lontane.

Questo frutto è ricco di vitamina A, C, B e potassio, confermano gli esperti. Ma il suo valore aggiunto è il contenuto in licopene, pigmento che le regala il tipico colore rosso intenso e che in vari studi ha dimostrato un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare, un’azione anti-ictus e un possibile ruolo nella prevenzione di diversi tumori. Mangiare l’anguria, inoltre, può anche abbassare leggermente la pressione.

Benché il melone d’acqua non presenti la stessa quantità di fibre garantita da altra frutta e verdura, esso è completamente privo di grassi e pieno d’acqua che lo rende pochissimo calorico. Una tazza di anguria tagliata a pezzi fornisce appena 45 calorie circa.

Nemmeno la sua dolcezza deve far paura, tranquillizzano gli esperti: in molti temono che l’anguria contenga troppo zucchero, ma «questo è un po’ un equivoco», osserva Jennifer McDaniel, portavoce dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Perché mentre una tazza di cocomero apporta circa 9 grammi di zucchero, una banana di taglia normale ne contiene 14-15 grammi, come pure una tazza di mirtilli.

Infine l’indice glicemico, cioè il parametro che misura la capacità di un cibo di aumentare rapidamente i livelli di zucchero nel sangue. Nell’anguria l’indice è alto, ma secondo i nutrizionisti anche questo potrebbe generare confusione: sempre perché il cocomero è ricchissimo d’acqua, infatti, alla fine l’effetto innalza-zuccheri viene smorzato e «nelle quantità abitualmente consumate il frutto non aumenta rapidamente la glicemia».

FONTE LA STAMPA