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2 Agosto 2017, l’anniversario della strage. Anche gli infermieri a supporto della memoria

BOLOGNA – Oggi la città di Bologna, come ogni anno, ha ricordato la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. Da quel giorno sono passati 37 anni, durante i quali è rimasta senza risposta la domanda sul perchè di quella tragedia che provocò 85 morti e 200 feriti. I mandanti della strage, i cui esecutori materiali furono i Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, non sono stati individuati e la Procura di Bologna ha chiesto l’archiviazione dell’indagine aperta a questo scopo.

Dal palco il presidente dell’associazione che riunisce i familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha rilanciato la necessità di trovare i mandanti e attaccato la Procura “non può chiedere di archiviare senza scomodarsi a indagare sui nuovi elementi emersi”. E durante la cerimonia in Comune, in polemica con il Governo e con gli impegni non rispettati, i parenti hanno abbandonato l’aula del Consiglio comunale nel momento in cui ha preso la parola Gian Luca Galletti.

 

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IL CORTEO

Il corteo ha sfilato da piazza Nettuno alla stazione, con i familiari applauditi al loro passaggio in via Indipendenza. Alle 10.25, in una affollata piazza Medaglie d’Oro, è scattato anche quest’anno il minuto di silenzio che come ogni anno, per 60 secondi, riporta cuori e pensieri a quel giorno in un clima come sospeso e sempre molto sentito. E come sempre la fine di quei 60 secondi è stata scandita dai tre fischi della locomotiva.

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L’AUTOBUS 37

Quest’anno a rendere l’atmosfera ancora più suggestiva c’era, parcheggiato proprio di fianco al palco, l’autobus di linea 37, ‘quell’autobus’. Fu il mezzo con cui, quella mattina del 2 agosto di 37 anni fa, furono prestati i primi soccorsi ai feriti (trasportati così in ospedale per fare più in fretta), ma divenne poi anche un simbolo della strage perchè servì da ‘carro funebre’: su quell’autobus, a cui erano stati applicati lenzuoli bianchi a proteggere i finestrini, furono trasportati i cadaveri delle vittime.

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Un’iniziativa molto particolare della memoria – in corso per tutta la giornata- è stata organizzata quest’anno dal ‘Cantiere 2 agosto‘, che ha deciso di mettere in scena le storie delle 85 vittime facendole raccontare da altrettanti narratori, posizionati in diversi punti della città (video).

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Il narratore Matteo Borghesan, davanti all’ex traumatologico messo a disposizione dall’Azienda USL, narra la storia di Angelo Priore, morto a 26 anni dopo tre mesi di ricovero. Ha lasciato la moglie ed il figlio.

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La narratice Alice Faella narra la storia di Mirella Fornasari. “Sposata con un figlio è morta il 2 agosto 1980. Aveva 35 anni”.

 

Come da programma all’arrivo del corteo erano presenti gli infermieri del Collegio IPASVI di Bologna e i volontari dell’Associazione Piantiamolamemoria con in mano le fotografie dei soccorsi del 2 agosto (foto scattate il 2 agosto 1980 da Paolo Ferrari).

Di seguito il servizio andato in onda sul Tg3 dell’Emilia Romagna di oggi.

 

 

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