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Congiuntiviti estive: perché sono così frequenti

La congiuntivite è un disturbo determinato dall’infiammazione della congiuntiva, la membrana trasparente che ricopre il bulbo oculare. L’infiammazione può essere sostenuta da germi patogeni e quindi svilupparsi su base batterica, virale o fungina, da sostanze allergizzanti come polveri o farmaci o da sostanze tossiche. Le congiuntiviti, in estate, sono molto frequenti e arrivano a infastidire un bambino su 6 sia per la maggiore esposizione ad agenti esterni (vento, sabbia, aria condizionata, cloro delle piscine) sia perché con il caldo il film lacrimale che normalmente protegge l’occhio, tende a evaporare e quindi l’occhio stesso è meno protetto e più soggetto a irritarsi.

Un disturbo fastidioso
La congiuntivite, estiva e non, sicuramente non è un disturbo grave, ma certamente fastidioso: i sintomi tipicamente riconducibili alla condizione consistono nella lacrimazione, a volte anche abbondante, nel gonfiore delle palpebre, sensazione di corpo estraneo come di sabbia negli occhi. Se la congiuntivite si instaura su base batterica (un’evenienza nient’affatto rara, soprattutto nei bambini visto il loro continuo giocare con la sabbia, la terra, le pietre per poi strofinarsi gli occhi senza lavarsi le mani), oltre ai sintomi prima elencati, al mattino al risveglio, compaiono secrezioni di colore giallastro che rendono difficile l’apertura degli occhi. «Quando la congiuntivite è su base virale, invece, alla sintomatologia e ai segni tipici della congiuntivite si aggiunge spesso un interessamento generale con mal di testa, mal di gola, naso chiuso e raffreddore» precisa il dottor Luca Buzzonetti, responsabile di Oculistica dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma.

Disturbo contagioso se su base batterica e virale
«Nelle forme batteriche e in quelle virali assai frequente è il coinvolgimento di entrambi gli occhi a causa della elevata contagiosità» chiarisce ancora il dottor Buzzonetti. Ecco perché non bisognerebbe condividere gli asciugamani con i quali ci si pulisce il viso con gli altri membri della famiglia, per evitare il contagio così come non si devono dividere gli oggetti per il trucco. Naturalmente si rimedia alla congiuntivite batterica o virale, rispettivamente, tramite l’istillazione di colliri o pomate a base antibiotica, antivirale e quando indicato cortisonica.

A seconda del prodotto prescritto e della presenza di determinati principi attivi è bene valutare l’opportunità di esporsi al sole, di proteggersi con occhiali da sole e soprattutto bisogna leggere bene le condizioni di conservazione dei farmaci in questione, poiché alcuni colliri oltre a non poter rimanere aperti per più di 30 o 15 giorni dopo l’apertura, vanno conservati a temperature comprese fra i 2 e gli 8 gradi. Un altro utile accorgimento, per evitare anche il rischio reinfezione e soprattutto, se a essere contagiati sono più membri di uno stesso nucleo familiare, è quello di usare colliri monodose anziché multi dose, per evitare di passare i germi da un occhio a un altro.

L’importanza delle lacrime artificiali
Quando il disturbo si instaura a causa del caldo eccessivo e dell’evaporazione del film lacrimale si può ricorrere, se il medico lo ritiene consigliabile, a lacrime artificiali e proteggendo gli occhi con occhiali da sole. Il fenomeno della secchezza oculare può essere esasperato oltre che dal caldo e dall’assunzione di alcuni farmaci come la pillola anticoncezionale, soprattutto da alterazioni patologiche della struttura del film lacrimale.

Fonte La Stampa