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In Italia 660 casi di ictus al giorno. Oltre 250mila l’anno

“In Italia si verificano circa 250mila nuovi casi di ictus l’anno (660 persone ogni giorno), con una mortalita’ del 25% e con il 50% di pazienti che non recuperano una sufficiente autonomia, cambiando radicalmente la loro vita e quella delle loro famiglie. Estrapolando dai dati italiani relativamente ad una popolazione di circa 1.600.000 abitanti, l’incidenza dello stroke in Liguria e’ di 6700 nuovi casi annui”.

Cosi’ il dottor Fabio Bandini, direttore del reparto di Neurologia dell’Ospedale San Paolo di Savona.

 

Ma cosa si intende esattamente per ”stroke”?

“Lo stroke o ictus cerebrale- spiega Bandini- e’ una malattia vascolare del cervello causata dall’improvvisa chiusura o rottura di una arteria cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto dalla mancanza di ossigeno e nutrimenti portati dal sangue (ischemia, 85% dei casi) o al sangue uscito dall’arteria (emorragia cerebrale, 15% dei casi)”. Lo ”stroke” e” la prima causa di invalidita’, la seconda di demenza e la terza di morte nei Paesi sviluppati come l’Italia. “Ad oggi gli interventi piu’ efficaci in questo ambito sono rappresentati dalla creazione delle ”stroke unit” (equipe multidisciplinari specificatamente dedicate a questa patologia), nonche’ dall”utilizzazione in fase acuta di farmaci trombolitici e/o di trattamenti endovascolari in grado di riperfondere il tessuto cerebrale”.

Quanto ai campanelli di allarme dell’ictus cerebrale, la caratteristica fondamentale di tutti i sintomi e’ la loro manifestazione improvvisa. “I sintomi includono la perdita della sensibilita’ in un lato del corpo o del viso- spiega ancora il direttore del reparto di Neurologia dell’Ospedale San Paolo di Savona- la paralisi di un lato del corpo o del viso, la perdita della vista nel campo visivo sinistro o destro, la visione sdoppiata, le difficolta’ del linguaggio o della articolazione delle parole”. Il termine Tia (”transient ischemic attack”) denomina quindi un ictus ischemico transitorio i cui sintomi si risolvono entro 24 ore, spesso entro pochi minuti. “Anche i Tia non sono assolutamente da sottovalutare- sottolinea ancora Bandini- in quanto considerati di fatto assimilabili alla pari di un”ischemia”. Quanto alla prevenzione, in generale valgono gli stessi principi utili alla prevenzione dell’infarto cardiaco, tra cui: eliminazione del fumo, controllo dell’ipertensione, diagnosi e controllo del diabete mellito, controllo dell’obesita’ e della lipidemia tramite esercizio fisico, dieta o farmacoterapia, diagnosi di eventuali occlusioni dei vasi del collo e della testa, utilizzo dei farmaci antiaggreganti. (Cds/ Dire)