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Sessualita’, i giovani hanno scisso sesso da sentimento

couple-731890_960_720Roma, 27 giu. – “Partire da un’educazione all’affettivita’ piuttosto che alla sessualita’”. È il consiglio di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva e direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), intervistato a UnoMattina Estate su come i genitori dovrebbero affrontare il tema della sessualita’ con i figli.

“Il problema- analizza lo psicoterapeuta- e’ che i ragazzi hanno scisso l’affettivita’ dalla sessualita’. Noi adulti dobbiamo fare in modo che queste due dimensioni tornino unite, perche’ dove c’e’ sentimento c’e’ tutto. Una sessualita’ scissa dal sentimento, priva di valore, sta causando enormi problematiche fin dalle scuole medie. Stiamo avendo difficolta’ anche alle Elementari”.

 

Gli adolescenti non parlano con i genitori

“Si rivolgono a internet, all’amico o al fratello maggiore dell’amico per avere informazioni sulla sessualita’, e alla fine recepiscono notizie non sempre aderenti alla realta’, finendo per orientarsi verso strade sbagliate”.

Cosa possono fare i genitori? “Devono facilitare i corsi di educazione sessuale a scuola e in compenso si toglieranno dall’imbarazzo di dover dare spiegazioni su un tema per loro ‘difficile’- sottolinea lo psicologo- e avranno figli informati nel modo adeguato. In ogni caso, gli adulti devono dire sempre la verita’, magari avendo cura di affrontare tematiche delicate come la sessualita’ nel rispetto dell’eta’ e puntando su un’educazione affettiva e valoriale”.

E’ comunque sempre meglio partire dagli innamoramenti, dalle prime cotte adolescenziali, “per legare il sentimento all’atto, per dare valore alle emozioni che circondano la sessualita’- spiega l’esperto- perche’ altrimenti squalifichiamo gli amori. La conseguenza sara’ che loro non ne parleranno, oppure che quando lo faranno noi sfuggiremo. Non siamo un gran bel modello per loro”.

Come si devono comportare i genitori di fronte alle prime delusioni dei figli? “È giusto che le delusioni avvengano e che bambini e adolescenti le vivano. A prescindere da quali sentimenti investano, i genitori non devono prenderle come un’occasione perduta della vita, perche’ fanno parte della vita. L’importante e’ riuscire a dar loro il senso di un progetto futuro, non di una chiusura drammatica”.

I bambini hanno attorno tanti modelli di famiglia (omogenitoriale ed eterogenitoriale), come spiegarli? “In una nostra ricerca condotta nelle scuole e’ emerso che l’80% dei bambini e degli adolescenti non ha difficolta’ ad avere amici omosessuali, mentre gli adulti si. Qui si riscontra una grande differenza di vedute- sottolinea il direttore dell’IdO, presente negli istituti scolastici italiani con sportelli gratuiti di supporto psicologico- i tempi sono cambiati e gli adolescenti di oggi sono molto piu’ aperti”.

Certo il mondo esterno presenta molte insidie, soprattutto il Web. “Nella Rete circolano molte informazioni sbagliate, e’ il mondo peggiore- conferma Castelbianco- occorre informarli per evitare che commettano stupidaggini. Non dobbiamo lasciare che si informino da soli su internet, gli adulti devono essere per loro dei referenti”. I piu’ piccoli hanno pero’ le idee chiare su chi debba spiegare loro la sessualita’: “Hanno chiesto che a fare lezione siano dei professionisti estranei: ne’ professori, ne’ genitori. Vogliono persone competenti (ginecologo, pediatra, medico, psicologo) con cui potersi confrontare- conclude il direttore dell’IdO- da cui poter prendere le distanze per poi apprendere senza imbarazzo”. (Wel/ Dire)