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Si chiama KPC, il super batterio killer più pericoloso

Si chiama Kpc, acronimo di Klebsiella pneumoniae carbapenemasi-produttrice, ed e’ il super batterio piu’ pericoloso in Italia considerato un vero e proprio killer visto che in oltre il 50% dei casi e’ ormai resistente a tutti gli antibiotici e conduce alla morte.

Kpc guida il plotone dei batteri resistenti, per il cui contrasto l’Italia e’ maglia nera in Europa

“E’ un batterio Gram-negativo che tipicamente causa infezioni di vario tipo da urinarie a polmonari, da quelle dell’addome a quelle del sangue che e’ diventato resistente all’ultima classe di farmaci, la piu’ potente, ovvero i carbapenemi”, spiega Matteo Bassetti, dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine e vicepresidente della Sita, intervenendo a Santa Margherita Liguria all’International meeting on antimicrobial chemotherapy in clinical practice organizzato dalla Societa’ italiana di terapia antinfettiva. In parole semplici, prosegue il professore, “su questo microrganismo gli antibiotici che noi usiamo ordinariamente non funzionano piu’.

Per trattarlo dobbiamo arrampicarci sugli specchi mettendo insieme un cocktail di antibiotici che possa essere efficace contro un germe che ha un tasso di mortalita’ oltre il 50%”. Il presidente della Sita, Claudio Viscoli, che e’ anche direttore della Clinica malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ricorda che “le persone piu’ rischio di essere colpite dai super batteri sono quelle con malattie che riducono gravemente le difese immunitarie contro le infezioni, soprattutto se ricoverati in ospedale o residenze sanitarie. Non siamo messi bene in Italia ma e’ anche vero che ci sono parecchie azioni sia di singole regioni e singoli ospedali sia, piu’ recentemente, del ministero della Salute per porre un freno a questo fenomeno. Ed e’ una lotta che dobbiamo vincere”.

Attraverso una serie di linee guida promosse dalla Sita, sono stati forniti alcuni suggerimenti su come gestire al meglio queste infezioni dal punto di vista della prevenzione e della terapia. “Il messaggio piu’ forte riguarda la necessita’ di trattare queste infezioni con piu’ di un antibiotico, ovvero con la cosiddetta terapia di combinazione. Insomma, un cocktail di antibiotici”, spiega Bassetti. Altri super batteri diffusi in Italia sono l’Mrsa, lo Stafilococco aureus resistente alla meticillina, la Pseudomonas aeruginosa, l’Acinetobacter baumannii, l’Enterococco, e il Gonococco multiresistente che causa tipicamente infezioni sessualmente trasmesse.

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