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Tutor e Coordinatori Didattici: dall’Emilia Romagna arriva il riconoscimento

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(DIRE) Bologna, 8 set. – Circa 7.500 tra infermieri, ostetriche, tecnici sanitari coordinatori e tutor degli studenti che frequentano i corsi di laurea triennali abilitanti al primo livello delle professioni sanitarie in Emilia-Romagna verranno riconosciuti in termini di valorizzazione del ruolo. Con un riconoscimento economico per questa attivita’ di insegnamento e accompagnamento, che arriva grazie all’investimento di 2,6 milioni di euro da parte della Regione.

E’ il frutto di un accordo, il primo in Italia, tra l’assessorato regionale alla Sanita’ e i sindacati (Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil) che intende regolamentare e valorizzare le figure professionali strategiche per il comparto premiando coloro che mettono la propria esperienza a disposizione dei giovani che si stanno formando per accedere ai ruoli sanitari.

Sono due, infatti, gli obiettivi dell’intesa: riconoscere il ruolo importante di chi svolge l’attivita’ didattica e qualificare e valorizzare, anche dal punto di vista economico, questo tipo di incarichi.

L’accordo sperimentale (che verra’ dunque monitorato) vale per il personale del servizio sanitario regionale e vede la creazione di tre figure:

La firma ne segue altre tre (19 settembre, 28 novembre 2016 e 30 giugno 2017) che hanno permesso di immettere nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna 4.300 tra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori sanitari tra il 2015 e il 2016, spiega la Regione, con circa 25 milioni di euro per stabilizzazioni, conferme dei contratti in essere, nuove assunzioni e copertura del turnover al 90%.

Soddisfatti i sindacati, che parlano di “un ulteriore tassello e un importante risultato a quel percorso, facendo un altro passo avanti”, e che chiedono l’apertura del confronto nelle aziende sanitarie per distribuire le risorse.

Queste risorse potranno essere utilizzate per riconoscere il lavoro di affiancamento agli studenti, di coordinamento dei corsi di laurea e dei responsabili della didattica”. L’accordo, tra l’altro, “permettera’ di qualificare e regolamentare un ruolo, quello della partecipazione alla didattica, strategico per il sistema e di particolare valore professionale, e che non e’ ancora previsto nel contratto collettivo nazionale”. Ora si aprira’ il confronto tra sindacati con le Rsu e le direzioni generali in ogni azienda che ricevera’ il finanziamento e saranno definite le regole di utilizzo, che potranno anche essere diverse da azienda ad azienda.

Per l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, “formare adeguatamente i futuri professionisti della sanita’ e’ fondamentale, e altrettanto importante e’ valorizzare chi svolge incarichi di affiancamento e didattica per gli studenti”. Anche cosi’, aggiunge, “assieme ai sindacati diamo concreta attuazione al Patto per il lavoro, che ha come fondamenta le politiche occupazionali attive e le politiche per la valorizzazione professionale”.

Il contributo finanziario viene suddiviso tra le aziende sanitarie sulla base del numero di studenti iscritti, programmati o stimati nei corsi universitari per le professioni sanitarie e anche sulla base del numero degli operatori coinvolti.

I 2,6 milioni di euro saranno quindi cosi’ distribuiti: all’azienda sanitaria di Piacenza sono destinati 123.747 euro, a quella di Parma 95.497 euro, all’azienda ospedaliera di Parma andranno 286.808 euro, all’azienda sanitaria di Reggio Emilia 106.279 euro, mentre a quella ospedaliera 132.283 euro. E ancora, all’azienda ospedaliera Modena sono destinati 149.609 euro, a quella sanitaria 113.868 euro, all’Ausl di Bologna 373.292 euro, a quella ospedaliera 202.446 euro e all’Istituto ortopedico Rizzoli 22.068 euro. Per l‘Ausl di Imola ci sono 108.576 euro, per l’azienda ospedaliera di Ferrara 174.016 euro, mentre 69.348 euro sono per l’Ausl. Infine alll’Ausl Romagna arriveranno 632.616 euro. (Asa/ Dire)