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Vaccini, in Emilia-Romagna il Tar non ferma l’obbligo. Avanti legge Regione

BOLOGNA – Il Tar dell’Emilia-Romagna non sospende l’obbligo di vaccinazione nei nidi e rinvia ancora la decisione. Partirà dunque regolarmente l’anno educativo, con l’obbligo per le famiglie di vaccinare i loro bambini. Soddisfatto l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi. “Noi andiamo avanti così come stabilito, con grande determinazione, nell’interesse dell’intera collettività regionale, e in particolare dei più piccoli, soprattutto dei più deboli: tutti loro e ogni singola persona ha diritto a vedere tutelata la propria salute”, si legge in una nota di viale Aldo Moro. Di fronte al ricorso presentato da una trentina di famiglie e dal Codacons, contrari all’applicazione della legge regionale sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione ai nidi, il Tar ha deciso di non sospendere la norma, rinviando al prossimo 17 ottobre il pronunciamento dopo aver ricevuto dal ministero della Salute la relazione sulla divisione di competenze tra ministero stesso, Aifa, Istituto superiore di sanità e Regioni in ordine all’assenza in commercio del solo vaccino monodose antidifterico, relazione richiesta nella seduta del 5 aprile scorso. Ma dopo la decisione del Governo di estendere l’obbligo vaccinale a livello nazionale, fa notare la Regione, i quattro vaccini resi obbligatori dalla legge regionale sono tutti disponibili nella dose unica esavalente, che contiene anche pertosse e haemophilus influenzae di tipo B. “Siamo soddisfatti per il fatto che per la seconda volta consecutiva non c’è alcuna sospensiva- prosegue Venturi- perché in ballo c’è la salvaguardia della salute pubblica e in particolare, lo voglio ribadire, quella dei più piccoli e più esposti”.

Sergio Venturi

Secondo Venturi “abbiamo avuto un’ulteriore conferma che la strada delle vaccinazioni obbligatorie, che per primi abbiamo imboccato a livello nazionale, è quella giusta. Ne è la riprova anche il decreto con cui il Governo ha esteso il numero di vaccinazioni obbligatorie in maniera uniforme in tutti il territorio nazionale, come avevamo auspicato, decisione che rafforza ulteriormente quanto in Emilia-Romagna, con convinzione, avevamo già stabilito con una specifica legge alla fine dello scorso anno”. La legge regionale varata nel novembre 2016, infatti, introduceva l’obbligo vaccinale (antipolio, antidifterica, antitetanica e antiepatite B) per l’iscrizione agli asili nido e ai servizi educativi e ricreativi, pubblici e privati, per i bambini da 0 a 3 anni a partire dall’anno scolastico 2017/2018. Ora, con l’approvazione del Piano di prevenzione vaccinale nazionale e l’emanazione del decreto legge (7 giugno 2017 numero 73), le vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa fra zero e 16 anni, necessarie per l’iscrizione a scuola, diventano 12. “I bambini sono i primi a dover essere protetti, soprattutto se piccoli- aggiunge ancora l’assessore-. E, in un momento in cui tutti i dati confermano che le coperture vaccinali sono scese ben al di sotto delle soglie di sicurezza stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità, l’obbligatorietà si fa sempre più necessaria e stringente. La nostra è una battaglia sacrosanta e doverosa, intrapresa non certo contro qualcuno ma a favore delle famiglie, con l’impegno preso della massima disponibilità a informare e spiegare, così come servizi e aziende sanitarie stanno facendo, e siamo orgogliosi di averla portata avanti per primi”.