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K., arrivata dall’Iraq piegata a metà. L’infermiera: “La stiamo aiutando ma è lei che dà coraggio a noi”

«Persone come lei, nella vita, ne ho viste davvero poche. Quando la mattina passo in camera a salutarla, dà forza e coraggio a noi».
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Antonella Sarli è coordinatore infermieristico delle unità operative Chirurgia deformità del rachide e Chirurgia vertebrale oncologica all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dove da circa un mese è ricoverata K., una ragazza irachena arrivata in Sicilia a 14 anni (oggi è più che maggiorenne) con una deformazione al rachide che la teneva piegata a metà. E nonostante la quale ha attraversato il Mediterraneo: «La ragazza è stata operata dai dottori Kostantinos Martikos, Francesco Vommaro e Alessandro Gasbarrini. Per molti di noi è stato automatico affezionarci a lei, che ha patito così tanto nella vita. Fa davvero impressione la sua capacità di tenere alto il morale, non solo a se stessa».

Ora K. sta abbastanza bene, dopo un secondo intervento per una complicanza sta recuperando la funzionalità delle gambe ma il problema al rachide è risolto: «Parte del personale infermieristico della Chirurgia deformità del rachide ha voluto darle una mano acquistando biancheria intima, altri hanno pagato l’abbonamento alla televisione, che le fa compagnia in ospedale. Grazie ad Agito, le è stata regalata anche una testiera, che sta imparando a suonare. Qualche giorno fa ho provato a strimpellare la vecchia pubblicità della Barilla, che è in scala e bene o male tutti sanno fare. Lei mi ha fatto i complimenti. E io non ho potuto fare altro che sorridere».

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Fonte: EmiliaRomagnaMamma

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