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Sanità, a Bologna tutti uniti contro l’Alzheimer

L’Alzheimer rappresenta una delle malattie più invalidanti tanto per i malati, quanto per i familiari che stanno loro accanto. In Italia sono circa un milione le persone colpite da questa malattia, e solo in Emilia-Romagna si contano circa 65.658 persone affette da demenza. Tra tutte le malattie croniche, i Disturbi cognitivi degenerativi registrano unaumento anche in Italia, così come in tutti i paesi industrializzati dovel’incidenza raggiunge l’8% negli over 65. Per promuoverne la conoscenza e accrescere la consapevolezza della società civile, l’O.M.S ha istituito una giornata mondiale che ricorre ogni anno il 21 settembre.

È proprio questa occasione che porterà domenica 19 settembre i professionisti dei Centri Disturbi Cognitivi e delle Demenze (CDCD) di tutte le Aziende ospedaliere e territoriali di Bologna per incontrare cittadini, famigliari o caregiver. L’obiettivo è non solodare loro informazioni, ma soprattutto ascolto, tendere una mano, permettendo a chiunque di conoscere il percorso terapeutico assistenziale regionale che in tutto il territorio diBologna conta numerosi punti di accesso.

L’evento, organizzato dall’Azienda USL di Bologna in collaborazione con il Comune, si terrà dalle ore 10 alle ore 18 in Piazza Maggiore e vedrà la partecipazione di Lorenzo Roti, Direttore sanitario dell’Azienda USL di Bologna; Mirco Vanelli Coralli, Direttore del Distretto della città di Bologna; Danila Valenti Direttore del Dipartimento dell’Integrazione dell’Azienda USL; Maria LiaLunardelli, Direttore del Dipartimento della Continuità e dell’Integrazione dell’IRCCS AOU Policlinico di Sant’Orsola;  Monica Minelli, Direttore dell’Attività socio-sanitaria, e Pietro Cortelli, Direttore Operativo dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche

La Rete delle Demenze della Bologna Metropolitana è composta dai 9 CDC territoriali dell’AUSL (con sede a Bologna, San Lazzaro, Casalecchio, Porretta, Vergato, Castiglione de’ Pepoli, Castenaso, San Pietro, Crevalcore), dal CDCD dell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Sant’Orsola, e dai 3 Centri dell’IRCCS delle Scienze Neurologiche e prende in carico i pazienti nelle differenti fasi del declino cognitivo: lieve, moderata o grave. In queste sedi, nonostante l’emergenza sanitaria, nel 2020 sono stati presi in carico circa 6.000 pazienti con disturbi cognitivi con 3.912 prime visite (di cui il 56% ha prodotto una nuova diagnosi di demenza) e 8.865 prestazioni complessive (di cui oltre 7.000 nell’ambito dei CDC territoriali) grazie anche all’introduzione dell’attività innovativa di telemedicina.

L’iniziativa si configura come un momento comunitario, capace di unire le realtà ospedaliere, territoriali, sanitarie e sociali, per abbattere insieme il muro del silenzio su una malattia che ha il potere di rubare la memoria e i ricordi, rendendo le persone ancora più sole ed escluse dalla società.

Fonte: Azienda USL di Bologna