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Lotta al cancro: ora l’obiettivo è rendere la malattia cronica

Lotta al cancro: ora l’obiettivo è rendere la malattia cronica

Lotta al cancro: ora l’obiettivo è rendere la malattia cronica
| mercoledì 13 Settembre 2017

Il tumore è sempre di più una malattia cronica. Se prima erano interventi chirurgici, radio e chemioterapia le sole speranze di guarigione, oggi sono farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapici ed esami che permettono una diagnosi differenziata a rendere il cancro una malattia che si può sconfiggere o tenere sotto controllo. E’ questo il messaggio principale che emerge dal congresso ESMO (European Society for Medical Oncology), il più importante appuntamento europeo dedicato alla lotta al cancro che si conclude oggi a Madrid.

Terapie sempre più mirate
Come spiega il presidente di ESMO, l’italiano Fortunato Ciardiello, «nell’arrivare a questo straordinario risultato, impensabile solo nel decennio scorso, di fondamentale importanza è stata la ricerca. Oggi anche quando non è possibile arrivare alla guarigione si riesce comunque in molti casi a cronicizzare la malattia, con pazienti che possono condurre una vita normale anche per molti anni». Il merito è dei sempre più numerosi farmaci arrivati sul mercato. Se da un lato abbiamo gli immunoterapici -molecole in grado di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e attaccare il cancro- dall’altro abbiamo i farmaci a bersaglio molecolare -molecole in grado di interferire in maniera specifica con i meccanismi che il tumore mette in atto per replicarsi.

Le novità sul tumore al polmone dei non fumatori
Tra le tante novità presentate una riguarda in particolare il tumore del polmone non a piccole cellule ALK positivo, una particolare neoplasia che colpisce soprattutto i non fumatori. Sino a qualche anno fa le terapie per questo tipo di neoplasia polmonare erano pressoché inesistenti.

Una situazione sconfortante se si pensa che il NSCLC positivo alla mutazione ALK ha tra le altre caratteristiche quella di formare molto spesso metastasi cerebrali rendendo di fatto ancor peggiore la qualità di vita di chi ne è colpito.

Ora fortunatamente, grazie allo sviluppo della molecola alectinib, la situazione è destinata a cambiare. Nello studio presentato a ESMO –spiega Silvia Novello, professore di Oncologia Medica all’Università di Torino, ospedale San Luigi di Orbassano- il farmaco in questione si è dimostrato agire sul rischio di sviluppare metastasi cerebrali, una delle sedi dove la malattia progredisce con esisti peggiori.

Grazie ad alectinib si è registrata una riduzione del rischio di svilupparle dell’85%». Ma le novità non finiscono qui perché anche per il carcinoma polmonare NSCLC non ALK+, quello più diffuso in assoluto, l’utilizzo dell’immunoterapico pembrolizumab si è dimostrato ancora una delle prime scelte per affrontare la malattia.

Personalizzare le cure
Ma a tenere banco al congresso madrileno non sono stati solo i nuovi farmaci. In un’ottica di personalizzazione e miglioramento della qualità di vita giungono importanti risultati riguardanti la durata della chemioterapia nel tumore del colon-retto. Dal 2004 la terapia standard all’indomani dell’intervento chirurgico (terapia adiuvante) consiste in un cocktail di chemioterapici somministrati per un periodo di sei mesi.

Un vasto studio indipendente -che ha coinvolto oltre 10 mila persone in di molti Paesi europei Italia compresa- ha dimostrato che nei pazienti a basso rischio di recidiva (circa il 60%) è possibile dimezzare la durata della chemioterapia. Un vantaggio non indifferente poiché abbreviare la durata del trattamento significa dunque anche proteggere la persona dagli effetti indesiderati.

Investire in prevenzione
Ma se le terapie sono importanti non bisogna dimenticare che nella lotta ai tumori la prevenzione è fondamentale: «quattro tumori su dieci sono prevedibili e prevenibili. È quindi necessario trovare la giusta chiave di lettura per far sì che questi dati passino dalla teoria di una ricerca alla pratica. Servono probabilmente un’informazione più incisiva e programmi mirati sul territorio, per far sì che sempre più persone adottino uno stile di vita sano. Il che significa un’alimentazione bilanciata, attività fisica regolare, smettere di fumare radicalmente» spiega Ciardiello.

E su prevenzione e informazione, sulle storie di chi fa ricerca e di chi è guarito dopo una lunga battaglia, si occuperà ESMO per l’Italia con la terza edizione di «Più Forti del Cancro», che si terrà oggi a Roma (Auditorium del Ministero della Salute, Lungotevere Ripa, ore 18), per l’occasione collegata con il congresso di Madrid. Per seguire in diretta l’incontro visita il sito www.piufortidelcancro.it

Fonte La Stampa

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