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Legambiente contro lo smog: “Ci siamo rotti i polmoni”

Legambiente contro lo smog: “Ci siamo rotti i polmoni”

Legambiente contro lo smog: “Ci siamo rotti i polmoni”
| giovedì 31 Dicembre 2015

“Ci siamo rotto i polmoni, no allo smog”.

Con un grande striscione giallo, cartelloni e slogan, gli esponenti di Legambiente hanno manifestato davanti al ministero dell’Ambiente dove è in corso il vertice tra il ministro Gian Luca Galletti e i rappresentanti delle istituzioni locali sul tema dell’inquinamento dell’aria nelle grandi città. Un flash mob che ha visto decine di attivisti con tute bianche e mascherine anti smog manifestare contro “i mancati provvedimenti del Governo su mobilità sostenibile, trasporto pubblico locale e diminuzione delle emissioni inquinanti nelle abitazioni”.

Dall’associazione di ambientalisti anche alcune proposte da presentare al Governo: “Sul tema dell’inquinamento ambientale servono provvedimenti- ha detto Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente presente al flash mob insieme al direttore dell’associazione ambientalista Stefano Ciafani- Serve un cambio di registro rispetto a quello che si può fare nei prossimi anni. In particolare servono investimenti, per comprare treni per i pendolari per far sì che i cittadini lascino a casa l’auto. Nella legge di stabilità questi provvedimenti non ci sono e in una città come Roma si continuerà a girare in auto. Servono inoltre misure che limitino la circolazione delle auto. Come lo stop a queste ultime nei centri storici, investimenti per la ciclabilità e interventi che riducano gli inquinamenti nei condomini”.

Dieci proposte in tutto “che permetterebbero di dare una risposta a questa problematica. Il Governo- ha aggiunto Zanchini- condivide le proposte che abbiamo presentato e su alcune prenderà provvedimenti su altre, come i treni per i pendolari o i condomini, è necessario passare per un provvedimento di governo”.

Nella legge di stabilità “ci sono 250 milioni per l’auto trasporto, 1,5 miliardi per i camion che trasportano le merci e altri miliardi per Anas e grandi opere. Bisogna scegliere se queste sono le priorità o se le priorità sono l’inquinamento e la salute dei cittadini”.

Source: Agenzia Dire

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