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In Emilia Romagna “OK” a riconoscimento clownterapia in corsia

In Emilia Romagna “OK” a riconoscimento clownterapia in corsia

In Emilia Romagna “OK” a riconoscimento clownterapia in corsia
| lunedì 2 Maggio 2016

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna chiede all’unanimita’ alla Regione di inserire la figura del clownterapista nel Repertorio regionale delle qualifiche, definendone gli idonei standard formativi in collaborazione con le associazioni e i professionisti del settore”.

Questa mattina, infatti, la commissione Politiche per le salute e politiche sociali ha approvato all’unanimita’ una risoluzione del Partito democratico che impegna la giunta a “supportare l’attivita’ dei clownterapisti in corsia, attraverso ogni iniziativa che si ritenga utile, negli ospedali e nelle strutture socio-sanitarie della regione”.

Come ribadisce il documento, la figura del clownterapista “necessita di una formazione specifica e molto ampia, che spazia dalle competenze teatrali e di clownerie a quello di tipo socio-psicologico, senza dimenticare le nozioni minime di anatomia e patologia”.

La risoluzione approvata sottolinea poi che “sono molte in Emilia-Romagna le associazioni che, in maniera gratuita, formano i clown volontari che affiancano medici e personale sanitario in corsia, associazioni che, pero’, si reggono “unicamente sul volontariato”. Al dibattito sulla risoluzione e’ seguita poi l’audizione di due esponenti della Federazione nazionale clown dottori, che ricordano che “da quando e’ nata, nel 2005, l’associazione chiede che questa figura possa avere un riconoscimento formale”. Questo perche’ “adesso chiunque puo’ improvvisarsi clown o, ancora peggio, puo’ dire di fare il clown in corsia, come quelli che noi definiamo ”clown tarocchi”, che dicono di fare attivita’ e invece non la fanno, raccogliendo pero’ offerte”.

Diversa la posizione del Movimento 5 Stelle che aveva presentato un diversa risoluzione che prevedeva “la possibilita” di creare momenti di svago negli ospedali e assicurare ambienti piu’ confortevoli ai pazienti. E manda su tutte le furie la consigliera M5s Raffaella Sensoli, che accusa i dem di “disinteressarsi completamente ai problemi dei cittadini”. La proposta dei pentastellati mirava a favorire la nascita dei cosiddetti “ospedali umanizzati”, ovvero strutture in cui “sia possibile per i pazienti ricoverati, soprattutto quelli dei reparti di lunga degenza, di poter usufruire anche di opportunita’ di cure terapeutiche non tradizionali, come la musicoterapia o la clownterapia”.

Idea respinta dal Pd che, attacca Sensoli, “non ha nessun interesse ad adoperarsi per rendere i nostri ospedali piu’ vivibili”. Per i dem, rincara la dose l’esponente M5s, i pazienti “sono esclusivamente dei malati, e chi, magari per mesi, e’ costretto a vivere in un letto di ospedale non ha diritto a continuare a coltivare nessuna delle proprie passioni, come il cinema, la letteratura, la musica”. Una concezione “medievale” che “sconfessa tutte le iniziative che con fatica vengono portate avanti in molte strutture”. Infatti, chiosa Sensoli, “la loro risoluzione approvata oggi non dice nulla, mentre noi chiedevamo un impegno concreto per creare un esperimento a 360 gradi per tutte le attivita’ di cura non tradizionali”, che in alcuni ospedali “non sono certo una novita’: biblioteche, sale giochi, musicoterapia o clownterapia sono sempre piu’ utilizzate, ma al momento manca una un”offerta strutturata per tutte le strutture ospedaliere della regione”.

Fonte: Dire

 

Foto in copertina: https://it.wikipedia.org/wiki/Clownterapia#/media/File:Volontariclowndicorsia.JPG

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