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Nuove droghe. Ecco come laboratorio scopre “nuove droghe”

Nuove droghe. Ecco come laboratorio scopre “nuove droghe”

Nuove droghe. Ecco come laboratorio scopre “nuove droghe”
| martedì 18 Ottobre 2016

Il laboratorio diventa punto di osservazione anche di fenomeni sociali, non solo luogo dove si eseguono test diagnostici. E’quanto sottolinea il prof. Marcello Ciaccio, presidente della SIBioC nella presentazione degli argomenti del congresso annuale della societa’ scientifica che si terra’ a Torino dal 18 al 20 settembre, a sottolineare il ruolo cruciale della Medicina di Laboratorio.

people-219985_960_720“Sulla base della nostra recente esperienza, abbiamo potuto verificare un fenomeno che va osservato con attenzione. Mentre assistiamo a un generale calo a livello nazionale dell’incidenza di consumo di cannabis e cocaina a favore delle droghe sintetiche, il calo non esiste nella fascia d’eta’ 15-19 anni. Sono i teenagers a consumare piu’ cannabis e oggi il laboratorio ha tutte le competenze per la determinazione delle sostanze d’abuso senza difficolta’. Anche dopo 30 giorni possiamo accertare il consumo di cannabis nelle urine, almeno per i consumatori cronici”. Si tratta di un fenomeno italiano che anche una recente indagine del European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad) ha evidenziato; lo scorso anno il consumo di cannabis tra gli adolescenti e’ passato dal 9,8% dei 15enni al 37,5% dei 19enni, mentre tra le studentesse si e’ passati dal 7,6% al 25,5%. Gli strumenti di cui oggi dispone la medicina di laboratorio possono svelare da una parte anche concentrazioni molto basse di sostanze d’abuso ”classiche”, dall’altra l’uso di molecole sintetiche che si sono affacciate di recente tra i consumatori. Cosi’ in un comunicato la SIBioC.

“Oltre alle sostanze d’abuso gia’ note (alcol, eroina, cocaina, cannabis) si sono diffuse nuove sostanze sintetiche, a volte derivate da farmaci in commercio, ma che sono state chimicamente modificate e vendute illegalmente attraverso Internet- rivela ancora il prof. Ciaccio- Nonostante si tratti di sostanze non facilmente identificabili, oggi grazie agli strumenti e alle conoscenze in nostro possesso, siamo in grado di valutare i singoli casi con una certa facilita”. Il nostro lavoro e’ sempre piu’ riconosciuto anche a scopi amministrativi e/o medico legali, come ad esempio per verificare la non idoneita’ alla guida, determinare i requisiti psicofisici per il rilascio del porto d”armi, accertare lo stato d’ebbrezza o assunzione di sostanze stupefacenti di persone alla guida o di lavoratori con mansioni a rischio”. Per far fronte a questi fenomeni, la medicina di laboratorio diventa ”disciplina trasversale”, rendendo piu’ efficace la collaborazione tra medici, biologi, giudici, medici legali. “Abbiamo metodologie sempre piu’ precise per determinare la presenza di sostanze d’abuso. La qualita’ e quantita’ di sostanze nell’organismo e i tempi di assunzione possono essere determinati anche a distanza di settimane in campioni diversi, come sangue, urine, capelli”, conclude Ciaccio, presidente della SIBioC. (Comunicati/Dire)

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