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A Bologna apre una nuova Casa-Comunità psico riabilitativa

A Bologna apre una nuova Casa-Comunità psico riabilitativa

A Bologna apre una nuova Casa-Comunità psico riabilitativa
| domenica 30 Ottobre 2016
foto Michele Lapini - La Repubblica
foto Michele Lapini – La Repubblica

Da un lato gli studenti, italiani e stranieri, impegnati nel loro percorso universitario. Dall’altra, una casa-comunita’ per adulti e adolescenti con problemi psichiatrici. Si allarga Villa San Giacomo, la casa a Ponticella di San Lazzaro voluta dall’allora arcivescovo di Bologna, il cardinale Giacomo Lercaro, per ospitare i ”suoi” ragazzi del collegio internazionale. Dopo i lavori di restauro, realizzati tra il 2007 e il 2011 e costati circa quattro milioni di euro (finanziati con la vendita di Villa Puricelli a Varese, eredita” di Lercaro), Villa San Giacomo ha riaperto gia’ nel 2012 e oggi ospita 34 ragazzi provenienti da famiglie povere, mantenuti agli studi accademici. Un terzo di loro sono stranieri arrivati da Libano, Giordania e Albania tramite le nunziature apostoliche, con l’obiettivo di un rientro in patria una volta finiti gli studi, per aiutare lo sviluppo delle comunita” di origine. Per il futuro c”e” l”intenzione di arrivare a 50 studenti, cercando di portare via i ragazzi di valore da zone di guerra come la Siria o disastrate come Haiti.

Ma stamattina in particolare e’ stata inaugurata la nuova ala, costruita durante i lavori di ristrutturazione, che grazie all’allora arcivescovo Carlo Caffarra e’ stata affidata alla cooperativa Nazareno per realizzare appunto un progetto di comunita’ residenziale educativo integrata: Casa San Giacomo. Si tratta di appartamenti grandi, luminosi e molto curati, con nove posti per gli adulti e, al secondo piano, sei per i ragazzi. La vita all”interno della comunita’ e’ scandita da attivita’ cliniche, riabilitative e formative, con la presenza di operatori. Si tratta in sostanza di una tappa intermedia, dove le persone con disturbi psichiatrici vivono in una condizione di semi-autonomia prima del rientro in famiglia.

foto Michele Lapini - La Repubblica
foto Michele Lapini – La Repubblica

A tagliare il nastro di Casa San Giacomo, l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi e il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, insieme al direttore sanitario dell’Aus, Angelo Fioritti, al presidente della coop Nazareno Sergio Zini, e a monsignor Ernesto Vecchi, presidente dell’opera diocesana Madonna della fiducia, proprietaria di Villa San Giacomo. “Non si sono stati dubbi sulla necessita” di destinare la struttura agli adolescenti- sottolinea Fioritti- sono i giovani che stanno pagando il prezzo piu’ alto di questo periodo”. Per questo, Fioritti lancia un appello per “creare una grande alleanza educativa a Bologna: non e’ piu’ rinviabile”.

E Conti coglie la palla al balzo per annunciare la partenza in gennaio del progetto “Scuole aperte”, con attivita’ culturali e non solo in orario pomeridiano alle medie. Il richiamo all’educazione e” condiviso anche da Zuppi. “Senza educazione si lascia soli- ammonisce- non c’e’ educazione isolando, ma solo facendosi carico. Se isoliamo, la fragilita’ peggiora”. Zuppi si lancia poi in un elogio della cooperazione sociale. “A Roma abbiamo dato un pessimo esempio- dice il vescovo, accennando a Mafia Capitale- ma la cooperativa e’ una cosa seria. E’ uno strumento straordinario, pensare che sia solo a scopo di lucro e’ sbagliato”. Del complesso di Villa San Giacomo fa parte anche Villa Edera, che negli negli ultimi anni e’ stata la residenza del cardinal Giacomo Biffi, scomparso nell”estate del 2015. “Insieme all”arcivescovo dovremo decidere cosa farne”, ammette monsignor Vecchi. (San/ Dire)

Foto tratte dal sito Repubblica.bologna

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