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Caso Catania. Lorenzin: “L’obiezione di coscienza non può frapporsi tra la vita e la morte”

Caso Catania. Lorenzin: “L’obiezione di coscienza non può frapporsi tra la vita e la morte”

Caso Catania. Lorenzin: “L’obiezione di coscienza non può frapporsi tra la vita e la morte”
| venerdì 21 Ottobre 2016

La morte della donna di 32 anni, incinta di due gemelli, all’ospedale Cannizzaro di Catania “non ha nessuna correlazione con l’obiezione di coscienza”. Lo ha precisato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, interpellata dai giornalisti a margine di un evento a Roma. “Non posso entrare nel merito di questa situazione- ha detto- perche’ ovviamente non ho gli elementi. Voglio ricordare che l’obiezione di coscienza attiene al profilo deontologico nel nostro Paese, quindi e’ una questione che riguarda purtroppo la coscienza degli operatori sanitari. Ma l’obiezione di coscienza non ha a che fare con questi casi e non puo’ intervenire o frapporsi tra la vita e la morte di una persona, il cui primo obiettivo e’ sempre salvare la vita di una mamma”.

Untitled-14-600x400L’obiezione di coscienza, ha precisato ancora Lorenzin, attiene “all’interruzione volontaria di gravidanza e in quel caso ogni Regione ha strutture dedicate dove la Regione, appunto, deve garantire la copertura degli operatori sanitari e l”accesso in un modo non solo efficace ma anche efficiente e nei tempi che sono quelli previsti dalla legge. Sono quindi due questioni che attengono a due sfere diverse”. Lorenzin ha inoltre annunciato che la task force ministeriale, che si occupa di verificare i presunti errori nelle sale parto, tornera’ a valutare le strutture gia’ visitate in passato.

“Come sapete- ha aggiunto- ho istituito una task force che si muove per l’Italia su casi come questo per verificare l’operato delle Regioni e se sono state rispettate tutte le procedure. Ovviamente noi non interveniamo sulla parte penale ma su quella piu’ prettamente sanitaria, anche per verificare se ci sono stati errori procedurali delle strutture ospedaliere, che devono essere in quel caso assolutamente eliminati. Tant’e’ vero che sto immaginando oggi di fare un secondo passaggio in queste strutture, che noi abbiamo ispezionato in questi ultimi anni- ha concluso- per verificare se le nostre prescrizioni sono state prontamente rispettate”. (Cds/Dire)

In copertina, foto tratta dal sito http://www.newsicilia.it

 

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