Un filo genetico lega l’uomo di oggi con il suo lontano antenato di Neanderthal: un legame capace di influenzare alcune malattie dei tempi moderni, fra cui la depressione e l’infarto del miocardio.
Un team di ricercatoridella statunitense Vanderbilt University è andato a caccia dei geni che vengono dal passato. I risultati sono presentati in uno studio pubblicato su ‘Science’.
Confrontando una recente mappa del genoma dei Neanderthal con i dati clinici di 28 mila adulti di stirpe europea, gli scienziati hanno trovato correlazioni fra i geni derivati dall’uomo antico e gli stati di malattia nell’uomo moderno. Questi geni influenzano la pelle, il sistema immunitario, la depressione, la dipendenza, il metabolismo.
In altre parole, spiegano gli autori, i legami ancestrali tra Neanderthal e gli esseri umani anatomicamente moderni (Amh) continuano ad avere un impatto sul nostro patrimonio genetico.
Nella lista delle malattie influenzate dal passato la depressione, l’infarto del miocardio e le malattie del sangue. E’ possibile, concludono gli autori, che alcuni alleli dei Neanderthal abbiano fornito un beneficio nelle prime popolazioni di esseri umani anatomicamente moderni – nella fase in cui si spostavano fuori dall’Africa – e poi siano diventati dannosi negli ambienti occidentali moderni.