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Emilia Romagna, Venturi: “Entro l’anno abbattere le liste d’attesa in chirurgia”

Emilia Romagna, Venturi: “Entro l’anno abbattere le liste d’attesa in chirurgia”

Emilia Romagna, Venturi: “Entro l’anno abbattere le liste d’attesa in chirurgia”
| domenica 11 Settembre 2016

“Non possiamo piu’ dire a un cittadino che ha un’ernia inguinale ”lei adesso torna a casa e la chiameremo noi”, e poi magari lo chiamiamo tre anni dopo. Va indicata una data precisa e va rispettata”. Sergio Venturi, assessore regionale alla Sanita’, annuncia cosi’ che l’amministrazione Bonaccini si prepara a dare una ulteriore ”sforbiciata” alle liste d’attesa con cui spesso si trovano a fare i conti i malati.

“Lavoreremo perche’ entro la fine dell’anno si possa mettere in piedi un meccanismo come quello che ha permesso di abbattere le code per delle prestazioni specialistiche. Quello dei ricoveri chirurgici e delle sue attese e’ un settore “che stiamo monitorando e sui cui interverremo prima della fine dell’anno”, perche’ e’ un “nervo molto sensibile” dell’attuale sistema sanitario regionale.

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L’Assessore Regionale Sergio Venturi

Venturi ne ha parlato due giorni fa in un dibattito alla Festa de l’Unita’ di Bologna dedicato appunto alla sanita”. Una parte dei soldi che serviranno per ridurre le attese per i ricoveri chirurgici verra’ anche dagli introiti legati al meccanismo per cui chi prenota un esame e poi decide di non farlo ma non lo disdice deve pagare il ticket. E, a quanto pare, la novita’ ha prodotto degli effetti: prima c’erano 1,3 milioni di prestazioni che ogni anno venivano prenotate ma non fatte. Ora “siamo sulla meta’”, riferisce Venturi, spiegando appunto che l’idea di far pagare il ticket non era un modo per incassare di piu’, ma per “responsabilizzare i cittadini. Mal che vada avremo soldi da dare alle aziende per potenziare i servizi e dimuinuire altre attese che stiamo monitorando”, come appunto quelle dei ricoveri chiruirgici.

Venturi inoltre si prepara al”incontro con il lungo elenco di sigle sindacali che nei giorni scorsi ha diffuso un documento di dissenso verso la politica della Regione: il faccia a faccia e’ fissato per il 22 e in viale Aldo Moro “sono assolutamente tranquilli” di poter smorzare accuse e problemi sulle risorse umane, perche’ c’e’ un generale “trend di crescita del personale” e “abbiamo detto alle aziende di andare al 100% del turnover se ce la fanno con i bilanci”. Nel frattempo, Venturi rivendica “centinaia di stabilizzazioni oltre il turnover in corso d’anno” e soprattutto e’ convinto che i cittadini abbiano toccato con mano gli effetti dell’efficientamento portato dalla Regione: con i soldi e i medici in piu’ per abbattere le liste d’attesa, “domani se andate a prenotare una radiologia vi danno l’esame tra sette giorni e non a Castiglione dei Pepoli, ma a Bologna”.

I 150 professionisti assunti per abbattere le liste li “stabilizzeremo presto insieme ad altri”. In generale, sottolinea Venturi, “non abbiamo mai lesinato risorse rispetto alle richieste. Dove abbiamo lesinato e continueremo a farlo e’ sul tema degli amministrativi perche’ sono 10 anni che diciamo che dobbiamo unificare i servizi”. Infatti, “non e’ imporante dove si fa la busta paga ma che il 27 arrivi e sia scritta bene: se la si fa a Bologna, in Romagna o a Ferrara non deve interessare e non interessa al cittadino. Un cittadino non sa come si chiama il direttore del personale dell’Ausl di Bologna ma gli interessa chi e’ il primario di chirurgia”. E allora “prima di andare a toccare qualsiasi servizio sanitario razionalizziamo quelli di supporto di cui il cittadino non si accorge. A questa politica non rinunciamo perché’ e’ quella che chiedono i cittadini: piu’ servizi diretti e meno back office”. (Mac/ Dire)

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