Salta al contenuto
Gibertoni (Ausl Bo) “Anche gli infermieri ci salvano la vita”

Gibertoni (Ausl Bo) “Anche gli infermieri ci salvano la vita”

Gibertoni (Ausl Bo) “Anche gli infermieri ci salvano la vita”
| giovedì 31 Marzo 2016

Pubblicata stamattina, nell’edizione bolognese del quotidiano “La Repubblica” una lettera del Direttore Generale dell’Azienda Usl di Bologna che interviene dopo la sospensione dei medici del 118 con un’analisi molto puntuale sulle motivazioni che sottendono all’attuale modello organizzativo del Sistema 118 ed al ruolo svolto dagli infermieri al suo interno.

“Anche gli infermieri ci salvano la vita”

Michele Smargiassi ci ha sollecitati da queste colonne a guardare le recenti polemiche sul 118 di Bologna dalla parte del paziente.

Comincerò ricordando che su 100 interventi del 118, 30 riguardano condizioni non urgenti, 45 problemi urgenti ma che non comportano rischi per il paziente, 25 situazioni critiche. A queste ultime il sistema risponde sempre attivando anche il medico. La centrale 118 invia, infatti, per ogni codice rosso, un mezzo con soccorritore o con infermiere e un altro mezzo con il medico.

Non stiamo parlando, quindi, di un servizio di emergenza-urgenza senza medici, semmai di un sistema che utilizza le diverse figure professionali in relazione alla gravita del caso e alle necessità, concentrando le competenze più avanzate sui casi più critici. Vorrei poi sgombrare il campo da qualunque dubbio sulla formazione.

Gli infermieri che operano per il 118 sono addestrati per eseguire manovre salvavita tempestive ed efficaci nell’eventualità che si trovino a gestire tali emergenze prima dell’arrivo del medico (Bisd, Basic Life Support Defibrillation; ILS, Intermediate Life Supoit; PTC, Pre-Hospital Trauma Care; ALS, Advanced Life Support; One, Obstetric Neonatal Emergency).

Imparano a riconoscere e a gestire i traumi, elementari e complessi, così come le emergenze cardiologiche, quelle neonatali e pediatriche. Sanno individuare le criticità e affrontarle con gli strumenti più appropriati, incluso l’uso del defibrillatore e, in poche e ben individuate condizioni, con l’impiego di manovre e con la somministrazione di farmaci.

È il caso, per esempio, di un arresto cardiaco o di una overdose da oppiacei, per i quali pochi secondi possono fare la differenza e consentire di portare fuori pericolo il paziente a rischio di vita prima che il medico sia giunto sul posto. La formazione viene rinnovata periodicamente, in maniera da mantenere le competenze professionali costantemente aggiornate. Infine, può essere utile valutare i risultati raggiunti.

Mi limiterò a tre esempi. La capacità di individuare precocemente un infarto, sin dall’esordio dei sintomi, ci consente oggi di eseguire un elettrocardiogramma a bordo della ambulanza e di inviare quei pazienti direttamente in sala di emodinamica per l’esecuzione della angioplastica, anche prima dell’arrivo del medico.

Grazie a questo modello organizzativo, oltre che al lavoro della rete cardiologica, la mortalità da infarto miocardico acuto in provincia di Bologna si è ridotta in pochi anni del 27%. L’addestramento all’uso del defibrillatore di persone che svolgono i più svariati mestieri (postini, poliziotti, ferrovieri, insegnanti ) a contatto con il pubblico, ha contribuito ad allineare Bologna agli standard europei di mortalità per arresto cardio-circolatorio. Infine, grazie alla capacità del 118 di effettuare una prima valutazione accurata sul territorio, il Trauma center dell’Ospedale Maggiore, tra le realtà più avanzate in questo settore, è in grado di concentrare presso di sé il trattamento di circa il 90% dei traumi maggiori, quelli più gravi, con un team multispecialistico pronto ad accoglierli direttamente in Pronto Soccorso e risparmio di tempo prezioso.

Chiara Gibertoni Direttore Generale Azienda USl di Bologna

gibertoni

Ordine Professioni Infermieristiche
Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B
BOLOGNA (40138)
C.F. 80152320372

Telefono: 051/393840
Fax: 051/344267

Come arrivare

Leggi la Privacy Policy e contattaci all’indirizzo Mail: rpd@fclex.it
Telefono: 051.235733