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In Italia 4,6 milioni di persone in povertà assoluta. Anche se il benessere aumenta

In Italia 4,6 milioni di persone in povertà assoluta. Anche se il benessere aumenta

In Italia 4,6 milioni di persone in povertà assoluta. Anche se il benessere aumenta
| mercoledì 14 Dicembre 2016

poverta1-300x200-1ROMA – Il benessere economico delle famiglie italiane aumenta, anche se il numero dei poveri è sempre più alto. La povertà assoluta nel 2015 ha infatti toccato quota 7,6%, pari a 4 milioni e 598 mila persone.

Ecco la situazione italiana fotografata dall’Istat.

La moderata crescita del reddito disponibile pro-capite (+1% rispetto al 2014) e del potere d’acquisto (+0,9%), cui ha contribuito la frenata della dinamica inflazionistica, ha favorito, nel biennio 2014-15, un recupero della spesa pro-capite per consumi (+1,6%), mentre la propensione al risparmio è rimasta inferiore a quella del periodo pre-crisi. Cosi’ l’Istat che oggi presenta la quarta edizione del ‘Rapporto sul Benessere equo e sostenibile’.

Il recupero di fiducia delle famiglie si associa alla diminuzione delle persone che vivono in famiglie che arrivano a fine mese con grandi difficoltà (da 17,9% nel 2014 a 15,4% nel 2015). Si riduce anche la quota di famiglie in condizioni di vulnerabilità finanziaria (da 4,8% nel 2012 a 3,6% nel 2014): tra quelle con minori livelli di ricchezza è diminuito sia il numero degli indebitati sia la loro esposizione media.

La crescita del reddito disponibile non ha modificato la disuguaglianza – nel 2015 il valore è identico a quello del 2013, il più alto dell’ultimo decennio – che si conferma saldamente sopra la media europea: il rapporto tra il reddito percepito dal 20% della popolazione con i redditi più alti e il 20% con i redditi più bassi è pari nel 2015 a 5,8 in Italia, contro una media europea di 5,2. I segnali positivi sembrano non coinvolgere quanti vivono in condizioni di forte disagio economico.

Nel 2015 la quota di persone a rischio di povertà sale al 19,9% dal 19,4% del 2014, e la povertà assoluta cresce raggiungendo quota 7,6%, pari a 4 milioni e 598 mila persone, a seguito dell’aggravarsi della condizione delle famiglie più ampie, in particolare le coppie con due figli e le famiglie di stranieri. In Italia il disagio economico è legato alla difficoltà per famiglie e individui a entrare e restare nel mercato del lavoro: l’11,7% delle persone vive in famiglie con intensità lavorativa molto bassa, valore che sale al 20,3% nelle regioni del Mezzogiorno. Tuttavia nel 2015 si interrompe la tendenza all’aumento protrattasi per tutto il periodo 2009-2014. DIRE

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