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In Lombardia al via il divieto di burqa negli ospedali

In Lombardia al via il divieto di burqa negli ospedali

In Lombardia al via il divieto di burqa negli ospedali
| domenica 3 Gennaio 2016

«Per ragioni di sicurezza è vietato l’ingresso con il volto coperto». L’avviso (tradotto anche in inglese, francese e arabo) è accompagnato da tre immagini: un casco, un passamontagna e, per ultimo, un velo integrale.

Divieto di ingresso «a volto coperto in ospedali ed edifici pubblici regionali», anche con burqa e veli che coprano il viso. Dal primo gennaio entra in vigore il provvedimento approvato dalla giunta di Roberto Maroni che dà attuazione alla normativa nazionale per la pubblica sicurezza. L’iniziativa era stata annunciata dal governatore all’indomani degli attentati di Parigi. Nel testo approvato, come riferito dallo stesso Maroni durante la conferenza stampa dopo la riunione di giunta, non vengono esplicitamente citati il burqa o altri tipi di velo, ma si fa riferimento al Testo Unico di Pubblica sicurezza che prevede il divieto di ingresso a «volto coperto». La vetrofania del provvedimento, invece, si riferisce esplicitamente al velo integrale, oltre a casco e passamontagna.

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La delibera
«È una misura di sicurezza», aveva affermato il governatore lombardo. La delibera si intitola «rafforzamento delle misure di accesso e permanenza nelle sedi della giunta regionale e degli enti e società facenti parte del sistema regionale». Ha spiegato Maroni: «Siccome nel regolamento non è specificato spesso non si applica. Adesso è scritto, quindi chi controlla gli ingressi sa che se vede qualcuno con il volto coperto non deve farlo entrare. Non si tratta di una nuova legge, è un regolamento che rende esplicito il riferimento a una legge nazionale». Le strutture regionali dovranno ora adottare «entro il 31 dicembre» gli atti dirigenziali necessari all’attuazione.Divieto di ingresso «a volto coperto in ospedali ed edifici pubblici regionali», anche con burqa e veli che coprano il viso. Dal primo gennaio entra in vigore il provvedimento approvato dalla giunta di Roberto Maroni che dà attuazione alla normativa nazionale per la pubblica sicurezza. L’iniziativa era stata annunciata dal governatore all’indomani degli attentati di Parigi. Nel testo approvato, come riferito dallo stesso Maroni durante la conferenza stampa dopo la riunione di giunta, non vengono esplicitamente citati il burqa o altri tipi di velo, ma si fa riferimento al Testo Unico di Pubblica sicurezza che prevede il divieto di ingresso a «volto coperto». La vetrofania del provvedimento, invece, si riferisce esplicitamente al velo integrale, oltre a casco e passamontagna.

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«È una misura di sicurezza», aveva affermato il governatore lombardo. La delibera si intitola «rafforzamento delle misure di accesso e permanenza nelle sedi della giunta regionale e degli enti e società facenti parte del sistema regionale». Ha spiegato Maroni: «Siccome nel regolamento non è specificato spesso non si applica. Adesso è scritto, quindi chi controlla gli ingressi sa che se vede qualcuno con il volto coperto non deve farlo entrare. Non si tratta di una nuova legge, è un regolamento che rende esplicito il riferimento a una legge nazionale».

 

Fonte: Mysalute

 

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