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Pensioni anticipate, ipotesi infermieri tra professioni più “usuranti”

Pensioni anticipate, ipotesi infermieri tra professioni più “usuranti”

Pensioni anticipate, ipotesi infermieri tra professioni più “usuranti”
| mercoledì 14 Settembre 2016

Il presidente della commissione Lavoro alla Camera ieri ha incluso la professione infermieristica tra quelle considerate “pesanti” e quindi oggetto delle agevolazioni previste dal governo a partire dal 2017. 

Mentre governo e sindacati si dicono pronti all’accordo sulle pensioni flessibili, con uscita anticipata, dal prossimo anno, il presidente della commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, ha citato espressamente la professione infermieristica tra quelle da tutelare maggiormente.

“L’anticipo pensionistico – ha dichiarato ieri – sarà di 3 anni e 7 mesi e partirà quindi dai 63 anni. Il nostro obiettivo è renderlo gratuito per chi appartiene a particolari categorie più esposte (disoccupati, inabili e addetti a lavori usuranti) e con un assegno non superiore ai 1.200 euro netti mensili. Sugli usuranti, ricorda Damiano, potranno essere inclusi nell’anticipo anche le categorie dei cosiddetti lavori “pesanti”, per i quali con il crescere dell’età aumentano i rischi di infortuni e di malattie professionali: in primis gli infermieri di sala operatoria.

L’operazione, dunque, dovrebbe coinvolgere i lavoratori uomini dipendenti ed autonomi (e le lavoratrici del pubblico impiego) in possesso di 63 anni di età; 62 anni le donne dipendenti del settore privato; 62 anni e 6 mesi le lavoratrici autonome o parasubordinate.
L’opzione sarà a disposizione per tutti i lavoratori iscritti a forme di previdenza pubbliche obbligatorie e sarà resa possibile con prestiti da parte di banche e assicurazioni attraverso la cassa di previdenza, che dovranno poi essere restituiti a rate dagli interessati per i successivi venti anni.
Come rivelato ieri da Damiano, è allo studio l’ipotesi di rendere totalmente gratuiti questi prestiti per talune categorie di lavoratori.
Il sistema sarà sperimentale, durerà cioè due anni, dal 2017 al 2018 e poi, analizzati i risultati potrà essere prorogato o reso strutturale.
Fonte: FNC Ipasvi

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