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Prelievi di sangue ai bambini, giocando fa meno paura

Prelievi di sangue ai bambini, giocando fa meno paura

Prelievi di sangue ai bambini, giocando fa meno paura
| martedì 25 Ottobre 2016

Aiutare i bambini a superare la paura del prelievo di sangue. E’ l’obiettivo del progetto di ricerca “Aiutaci ad aiutarti”, promosso dall’Universita’ di Modena e Reggio Emilia e avviato con il Centro prelievi dell’Arcispedale Santa Maria e l’associazione di volontariato “Casina dei Bimbi”. In particolare lo studio analizza gli effetti sui bambini dell’impiego di tecniche non farmacologiche come strumento di contenimento dell’ansia e del dolore percepito, prima e dopo il prelievo.

baby-84552_960_720l progetto e’ ospitato ai Poliambulatori dell’Arcispedale, all’interno dei quali esiste gia”dal 2014 lo spazio ludico nel quale operatori dell’ospedale e volontari dell’associazione accolgono e preparano i bambini. Insieme a loro anche i genitori vengono coinvolti nel gioco e in tecniche di rilassamento che prevedono di ascoltare favole, fare bolle di sapone, parlare di emozioni. Cosi’ sono ad oggi circa 200 i bambini entro gli 11 anni che ogni mese, grazie al percorso di preparazione e accompagnamento al prelievo venoso, affrontano con minore angoscia il momento della procedura. Su questa esperienza si innesta ora l’indagine di Unimore, che ha preso il via in questa settimana e durera” un anno e mezzo.

I risultati saranno condivisi con la comunita’ scientifica italiana ed europea. L’obiettivo, infatti, e’ testare l”efficacia delle cosiddette pratiche “emozionali”. Il test e’ svolto attraverso questionari somministrati ai genitori, invitati a descrivere gli stati d”animo sia prima che dopo il prelievo. La loro compilazione, del tutto facoltativa e anonima, avviene in pochi minuti con il supporto di personale appositamente formato (educatrici di Casina dei Bimbi, tirocinanti-studenti universitari, una psicologa, operatori sanitari). La stessa indagine coinvolgera’ anche il Policlinico di Modena in cui saranno osservate le reazioni di bambini che affronteranno il prelievo senza il supporto di queste tecniche. Lo scopo e’ confrontare le esperienze dei due ospedali. “L’appello ai genitori- sottolinea la presidente dell’associazione Casina dei Bimbi Claudia Nasi- e’ ad aderire al progetto per incoraggiare buone prassi che possono far la differenza nel futuro rapporto dei bambini e dei ragazzi con l”ambiente ospedaliero”. (Cai/ Dire)

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