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Quando fare una Risonanza Magnetica diventa un’avventura “spaziale”

Quando fare una Risonanza Magnetica diventa un’avventura “spaziale”

Quando fare una Risonanza Magnetica diventa un’avventura “spaziale”
| venerdì 12 Febbraio 2016

Un “corso di addestramento per piccoli astronauti”, che simula un’avventura nello spazio per aiutare i bambini e le loro famiglie ad affrontare ansie e paure legate alla Risonanza Magnetica: in questo consiste il nuovo percorso di accompagnamento a questo esame di solito un po’ temuto, messo a punto dall’Unità di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato.

Già vincitore del premio Terzani 2010 per l’Umanizzazione della Medicina, il progetto Piccolo astronauta, nato nel 2008, è stato completamente rinnovato grazie al contributo di Boehringer Ingelheim. La Risonanza Magnetica si trasforma in una navicella spaziale che accompagna il bambino, proprio come un astronauta, tra pianeti, stelle e galassie, riprodotti grazie a uno speciale videoproiettore. In questo modo il piccolo paziente può affrontare l’esame facendo fronte alle paure e usando creatività e fantasia.

Ad accompagnare i bambini durante il “corso di addestramento per piccoli astronauti” sono i neuroradiologi, le psicologhe, gli infermieri e i tecnici dell’Unità di Neuroradiologia che, insieme, lavorano per creare una relazione di fiducia con i bimbi, proponendo varie attività a seconda della loro età e trasformano ciò che può essere pauroso in qualcosa che susciti curiosità.

Bimbi e famiglie vengono preparati al viaggio spaziale anche grazie ai tablet messi a disposizione e a una App creata appositamente per i piccoli pazienti. Una volta ricevuto il patentino di astronauta, i bambini sono condotti nella stanza della Risonanza Magnetica e cominciano il loro viaggio tra stelle, pianeti e navicelle. Al termine dell’esame, ai piccoli pazienti viene rilasciato un attestato in ricordo della loro avventura nello spazio.

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“La Risonanza Magnetica è lo strumento più importante per ottenere una diagnosi neuroradiologica precisa”, dichiara il professor Andrea Falini, primario dell’Unità di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. “Per un bambino, però, può costituire un momento angosciante. Grazie al progetto Piccolo astronauta, l’esame diventa un’avventura che stimola l’immaginazione dei piccoli pazienti”.
Boehringer Ingelheim ha sostenuto l’innovazione di questo importante progetto con grande entusiasmo. Da sempre sensibile e attiva nell’appoggiare iniziative di solidarietà, l’azienda farmaceutica comprende, infatti, nella propria catena del valore finalità di rilevanza sociale. In questo caso, Boehringer Ingelheim ha appoggiato l’iniziativa dell’Ospedale San Raffaele attraverso una modalità interattiva innovativa, coinvolgendo e sensibilizzando la classe medica – in particolar modo medici di Medicina generale e pediatri – con l’invio di uno strumento informativo mirato.

Fonte: sito Ospedale San Raffaele

 

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