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Riforma medici famiglia, la notte rischio caos negli ospedali

Riforma medici famiglia, la notte rischio caos negli ospedali

Riforma medici famiglia, la notte rischio caos negli ospedali
| domenica 17 Aprile 2016

A pochi giorni dalla presentazione del nuovo Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale che prevede la nascita di studi medici h16, dalle 8 a mezzanotte, dove l’assistenza sarà garantita da medici di famiglia e di continuità assistenziale (ex guardia medica) a turno e nelle ore notturne ad assistere chi ne ha bisogno ci penserà il 118, arrivano i primi commenti e le prime preoccupazioni, a partire dai sindacati di categoria. Critiche anche della Società Italiana medicina di Emergenza Urgenza (Simeu).

Il rischio concreto riguarda la gestione degli interventi durante la notte, in assenza della guardia medica, con ripercussioni inevitabili per i pronto soccorso degli ospedali.

”E’ una riforma estremamente positiva – ha detto Lorenzin – e credo sia un passo fondamentale per l’integrazione tra territorio e ospedale. Era un atto atteso da tempo e sono molto soddisfatta”.  Secondo il nuovo modello, i 16.500 medici di continuità assistenziale saranno anch’essi spostati nella fascia 8-mezzanotte, mentre da mezzanotte alle 8 del mattino il cittadino dovrà rivolgersi in caso di necessità al 118, venendo a mancare la presenza della guardia medica. In pratica, avvertono Cgil e Cgil Funzione Pubblica, si ”elimina la guardia medica notturna, oggi incaricata di visite domiciliari e consulenze mediche telefoniche che possono risolvere il problema, evitando di andare al pronto soccorso”.

Parla di ”bluff a danno di medici e pazienti” che porterà “ad un uso improprio del 118″ il Sindacato Medici Italiani (Smi), quello maggiormente rappresentativo della guardia medica, che per queste ragioni annuncia per l’11 maggio una manifestazione a Roma.

Di parere opposto la Federazione dei medici di medicina generale Fimmg, che sottolinea come ”l’assistenza sarà garantita h16 nelle ore diurne quando c’è una maggiore richiesta, ma questo non determinerà il rischio di intasamenti di notte nei Pronto soccorso, poichè i maggiori accessi avvengono appunto nelle ore diurne e non di notte”.

Fonte: Ansa

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