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Scompenso cardiaco. La patologia “del futuro”

Scompenso cardiaco. La patologia “del futuro”

Scompenso cardiaco. La patologia “del futuro”
| lunedì 20 Giugno 2016

Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca, indica una condizione in cui il cuore non riesce a pompare una quantità di sangue capaci di soddisfare le necessità dell’organismo. Diversi i sintomi: dal calo della pressione, all’aumento della frequenza cardiaca. La persona presenta affanno e gambe gonfie. Un problema di salute che, con l’invecchiamento della popolazione, diventerà “la patologia del futuro”. Cosi’ il Prof Antonio Rebuzzi, professore di Cardiologia presso l’Università Cattolica di Roma e direttore della Terapia intensiva cardiologica del Policlinico Gemelli, alla notizia dell’episodio di scompenso cardiaco che ha reso necessario il ricovero di Silvio Berlusconi all’ospedale San Raffaele di Milano.

“Sono oltre 600mila – spiega il dr. Michele Gulizia, Presidente Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) all’AdnKronos – i pazienti affetti da questa patologia in Italia”. Una patologia che segna l’epilogo di tante malattie cardiache. Problemi valvolari, aritmie, infarto, ipertensione.

Ma di che cosa si tratta? “Le pareti del muscolo cardiaco si irrigidiscono, la pompa riduce la sua potenza e il cuore non è più in grado di compensare le richieste di ossigeno” che arrivano dall’organismo, continua Rebuzzi. Lo stress da campagna elettorale può influire sul problema? “La tensione, la stanchezza, stravizi alimentari, una crisi ipertensiva possono influire sulla salute cardiovascolare di un cuore con altri disturbi”, evidenzia l’esperto.

“La terapia dello scompenso cardiaco è di due tipi – conclude Gulizia – quella farmacologica serve a smaltire i liquidi che si accumulano nei polmoni. Quando il paziente è pesantemente scompensato si può aiutare con un pacemaker speciale: si tratta di apparecchi detti resincronizzatori cardiaci che, grazie ad algoritmi particolari, intervengono come una sorta di direttore d’orchestra. Agiscono sugli impulsi sfalsati e risincronizzano la contrattilità” del cuore.

Fonte: AdnKronos

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