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Tumore polmone, 30mila nuovi casi ogni anno. AIOM: “Nuovi test più precisi e incisivi”

Tumore polmone, 30mila nuovi casi ogni anno. AIOM: “Nuovi test più precisi e incisivi”

Tumore polmone, 30mila nuovi casi ogni anno. AIOM: “Nuovi test più precisi e incisivi”
| martedì 8 Novembre 2016

Circa 30mila pazienti italiani colpiti ogni anno dal tumore del polmone non a piccole cellule metastatico potranno essere sottoposti alle tecniche migliori per individuare specifiche alterazioni molecolari (cioe’ la mutazione del gene Egfr e il riarrangiamento di Alk). E dal risultato del test dipendera’ la scelta del trattamento piu’ efficace.

Queste analisi saranno eseguite secondo criteri uniformi e accurati negli 80 laboratori certificati per Egfr e nei 38 per Alk. I centri sono stati individuati nell’ambito di un progetto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) e della Societa’ Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica (Siapec-Iap), presentato oggi in un convegno nazionale a Roma all’Istituto Superiore di Sanita”.

“La medicina di precisione deve partire da una diagnosi estremamente accurata- spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom- e questi controlli sono fondamentali per migliorare la qualita’ dei test diagnostici. Il nostro progetto prevede anche raccomandazioni costantemente aggiornate sulle modalita’ con cui eseguire le analisi molecolari e specifici programmi di formazione. Da un lato il paziente, grazie a una corretta diagnosi, potra’ ricevere una terapia mirata evitando inutili tossicita’, dall’altro ci saranno significativi vantaggi per il sistema sanitario in termini di risorse risparmiate. Abbiamo raggiunto un risultato molto importante”. Il lavoro delle due societa’ scientifiche sul carcinoma polmonare non a piccole cellule si inserisce in un ampio programma condiviso sulla terapia molecolare dei tumori. “Da piu’ di 10 anni- continua il prof. Gaetano De Rosa, presidente Siapec-Iap- abbiamo unito gli sforzi per redigere le raccomandazioni che permettono di definire con precisione le caratteristiche biologiche di cinque tipi di cancro: al seno, al colon-retto, al polmone, allo stomaco e il melanoma. La collaborazione tra oncologo e patologo e’ fondamentale per realizzare un approccio personalizzato alla cura del paziente. Cio’ che l”anatomopatologo scrive nel referto diventa infatti uno dei pilastri fondamentali delle successive scelte terapeutiche”.

La qualita’ dei test molecolari nel tempo e’ molto migliorata proprio grazie all’impegno delle due societa’ scientifiche. “La mutazione Egfr e’ presente in circa il 10-15% dei tumori polmonari non a piccole cellule- sottolinea il prof. Nicola Normanno, Direttore del Dipartimento di Ricerca dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione ”G. Pascale” di Napoli- Siamo passati dal 30% di laboratori che non hanno passato il controllo di qualita’ per Egfr nel 2011 e nel 2013 a solo il 13% che l’hanno fallito nel 2015. È stato quindi validato quasi il 90% delle strutture italiane di anatomia patologica e biologia molecolare che si sono sottoposte in maniera volontaria al programma delle due societa’ scientifiche. I risultati sono incoraggianti e confermano l’elevato livello della patologia molecolare del nostro Paese”.

In Italia nel 2016 sono stimate piu’ di 41mila nuove diagnosi di tumore del polmone, la forma non a piccole cellule (Nsclc, non small cell lung cancer) e’ la piu’ comune e riguarda circa l’85% di tutti i casi. “Il controllo di qualita’ di Egfr e’ consolidato ed e’ giunto alla terza edizione. Il controllo di Alk e’ stato eseguito per la prima volta nel 2015 con la metodica immunoistochimica, utilizzata per la rilevazione di determinati antigeni presenti nel tessuto o nelle cellule da esaminare. La mutazione di Alk e’ presente in percentuali che variano fra il 3 e l’8% dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule. Sono stati validati 38 laboratori per Alk, cioe’ il 69% di quelli che hanno partecipato al progetto. È essenziale definire correttamente le caratteristiche biologiche del tumore. Gia’ da qualche anno si e’ avviato un cambio di mentalita’ rispetto all’attivita’ dell”anatomopatologo, che non si deve solo interessare alla diagnosi, ma anche ai fattori predittivi della corretta risposta terapeutica”, afferma il prof. Antonio Marchetti, ordinario di anatomia patologica e Direttore del Centro di Medicina Molecolare e Predittiva dell’Universita’ di Chieti.

L’elenco complessivo dei centri che hanno superato i controlli di qualita’ di Egfr e Alk sara’ pubblicato sui siti delle due societa’ scientifiche (www.aiom.it; www.siapec.it), elemento di trasparenza per i cittadini, i clinici e le Istituzioni. “In un famoso editoriale pubblicato poche settimane fa sul New England Journal of Medicine si legge che di medicina di precisione abbiamo solo cominciato a parlarne e che siamo ben lontani dal raggiungimento dell’obiettivo. Eppure, a chi si occupa di oncologia polmonare sembra gia’ di aver fatto passi da gigante nell’identificare bersagli molecolari che sono predittivi di risposta a farmaci specifici. Questo vale sicuramente per Egfr e per Alk, alterazioni molecolari che fanno ormai parte dell’iter diagnostico di molti dei nostri pazienti e per i quali esistono terapie standard efficaci gia’ nella pratica clinica. Molti altri bersagli sono gia’ stati identificati ed altrettante molecole sono in via di sviluppo nell’ambito di trials clinici dedicati. Quello che e’ certo e’ che all’identificazione di un fattore molecolare con ruolo predittivo deve far seguito una terapia mirata, perche’ questo e’ l”unico modo di migliorare l’aspettativa di vita per quei pazienti, altrimenti decade il significato dei test molecolari, se non all’interno di programmi di ricerca”, conclude la prof.ssa Silvia Novello, docente di Oncologia Medica all’Universita’ di Torino e membro del Direttivo nazionale Aiom.

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