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Un italiano su due crede di essere allergico

Un italiano su due crede di essere allergico

Un italiano su due crede di essere allergico
| giovedì 20 Ottobre 2016

Un italiano su quattro soffre di patologie allergiche. La rinite allergica colpisce il 25% della popolazione; l’asma il 5-6%. Le allergie alimentari in eta’ pediatrica colpiscono il 7-8% dei soggetti, mentre nell’adulto il 5-6%. Eppure quasi un italiano su due crede di essere un soggetto allergico o intollerante.

L’allarme allergie e intolleranze viene lanciato durante il Congresso Nazionale dell’Aaiito, Associazione degli Allergologi e Immunologi Territoriali e Ospedalieri Italiani, dal 19 al 22 ottobre, presso il Palazzo del Consiglio Regionale di Reggio Calabria.

IL CONGRESSO – “Uno degli obiettivi principali di questo Congresso e della stessa Associazione- dichiarano Beatrice Bilo”, Presidente Aaiito, e Antonino Musarra, Presidente eletto dell’Aaiito- e’ rappresentato da un aggiornamento scientifico di alto livello dei suoi soci che nel corso di questo Congresso riportera’ sui principali aspetti innovativi relativi alla diagnostica e alla terapia delle malattie allergiche, con particolare riferimento ai gravi quadri di allergia alimentare, respiratoria e da farmaci. E di innovazioni in questo settore ce ne sono parecchie, tutte orientate verso una ”medicina di precisione” che cerca di costruire per il singolo paziente il suo specifico percorso diagnostico-terapeutico”.

LE ALLERGIE E LE INTOLLERANZE ALIMENTARI – Secondo le stime piu’ recenti l”allergia alimentare interessa il 7-8% dei bambini di eta” inferiore a 3 anni e circa il 3-4 della popolazione adulta. Tuttavia la percezione globale di “allergia alimentare” nella popolazione generale risulta molto piu’ alta, intorno al 30%. Gli alimenti responsabili della stragrande maggioranza delle reazioni allergiche sono: latte, uova, arachidi, pesci, frutta secca, soia nei bambini e, negli adulti, arachidi, noci, pesci, crostacei, soia, verdura e frutta.

“Quello delle intolleranze alimentari- aggiunge la Dr. Beatrice Bilo”- e’ un problema che risulta sempre piu’ avvertito, spesso in maniera esagerata. Un fenomeno in crescita, con numeri raddoppiati nell’arco di cinque anni. Il problema e’ che spesso questa percezione, quella di essere intollerante o allergico a qualcosa, non corrisponde a realta’”. Quelli che si sottopongono piu’ frequentemente a controlli sono le donne, soprattutto quelle tra i 40 e i 50 anni. I sintomi, effettivamente,sono spesso di difficile interpretazione: problemi intestinali, cefalea, prurito e stanchezza vengono facilmente etichettati come causati da allergie.

TEST “SENZA VALORE SCIENTIFICO”– “Quella delle intolleranze e’ sicuramente una ”moda”- dichiara il Dr. Antonino Musarra- sulla quale si concentra la maggioranza degli equivoci a causa della grande disinformazione. ll mercato ovviamente ci lucra, immettendo in commercio strumenti ed esami spesso non attendibili. Sono pochissimi, infatti, quelli che hanno un reale valore scientifico: solo il test per il lattosio e il test per l’intolleranza al glutine sono stati riconosciuti ufficialmente validi. Ed e’ facile accorgersi dell”approssimazione di questi test: a volte basta ripetere il test dopo pochi giorni per avere valori totalmente opposti. Questi test sono spesso eseguiti in farmacie ed erboristerie: in questo modo si alimenta un settore che si basa piu’ sulla fantasia che sulla scienza”. Fra i test incriminati piu’ frequenti ricordiamo il test citotossico, eseguito sul sangue, che esamina le modificazioni dei globuli bianchi a contatto con un alimento; il test kinesiologico, che valuta le variazioni di forza muscolare; il Vega test, che analizza le variazioni di conduttanza della cute. La convinzione comune e’ che queste allergie/intolleranze alimentari possano provocare disturbi di vario tipo, che vanno spaziano dai problemi gastrointestinali a quelli cutanei, dalle alterazioni umorali all’aumento di peso.

“E’ vero che l’eliminazione di alcuni ingredienti dalla nostra dieta potrebbe indurre una apparente sensazione di benessere e di leggerezza, ma questo non significa che la diagnosi sia corretta. Non e’ un caso che le prime sostanze che vengono eliminate dalla dieta sono proprio le amine e il grano, che spesso provocano disturbi e pesantezza”, conclude il Dr. Musarra, Presidente eletto dell’Aaiito. (Comunicati/Dire)

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