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Ddl Responsabilità Professionale, intervista all’On. Federico Gelli

Ddl Responsabilità Professionale, intervista all’On. Federico Gelli

Ddl Responsabilità Professionale, intervista all’On. Federico Gelli
| sabato 21 Gennaio 2017

La settimana scorsa, l’Aula del Senato ha approvato in seconda lettura il Disegno di Legge sulla responsabilita’ professionale del personale sanitario (link). Per conoscere meglio l’iter del disegno di legge e i cambiamenti per i cittadini, per i professionisti e per le aziende sanitarie, abbiamo intervistato l’On. Federico Gelli, relatore del provvedimento.

dsc_0598Onorevole Gelli, si ritiene soddisfatto?

Sì, sono molto soddisfatto. Il testo è ulteriormente migliorato rispetto al suo primo passaggio alla Camera grazie alle modifiche che abbiamo concordato con i colleghi della commissione Sanità del Senato. L’approvazione in seconda lettura del disegno di legge è un ulteriore importante passo in avanti che ci avvicina ad una riforma storica per l’intero sistema sanitario. Ora resta solo l’ultimo passaggio a Montecitorio.

 

Quali sono i principali cambiamenti che il ddl apporterebbe?

Questo disegno di legge fornisce una risposta principalmente a due problematiche: la mole del contenzioso medico legale, che ha causato un aumento sostanziale del costo delle assicurazioni per professionisti e strutture sanitarie, e il fenomeno della medicina difensiva che ha prodotto un uso inappropriato delle risorse destinate alla sanità pubblica. Il tutto nell’ottica della ricerca di un nuovo equilibrio nel rapporto professionista-paziente che permetta, da una parte ai professionisti di svolgere il loro lavoro con maggiore serenità, e dall’altra garantendo ai pazienti la possibilità di essere risarciti in tempi brevi e certi per gli eventuali danni subiti.

Ma non finisce qui. Miglioreranno anche gli standard di sicurezza con la creazione dei Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente. Altro punto di grande rilievo è quello che riguarda la ricerca e la presa in carico da parte dell’Istituto superiore di sanità della validazione delle linee guida. Finalmente c’è un ente di riferimento certo e controllato dal Ministero della salute per tutto ciò che riguarda la ricerca e l’evoluzione della ricerca clinica. Si pone, infine, l’assicurazione a carico della struttura, tema importantissimo che richiede un rapporto, anche con il mondo assicurativo, davvero differente rispetto al passato.

Nel corso del passaggio al Senato si sono registrate diverse modifiche rispetto al testo approvato lo scorso 28 gennaio dalla Camera quali, ad esempio, la predisposizione di una relazione annuale consuntiva sugli eventi avversi verificatisi all’interno di struttura sanitaria o sociosanitaria; l’obbligo per le direzioni sanitarie delle strutture di fornire la documentazione sanitaria dei pazienti che ne faranno richiesta entro 7 giorni; l’affidamento delle linee guida non più solo le Società scientifiche, ma anche enti e istituzioni ed associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie. E ancora, l’azione di rivalsa nei confronti dei professionisti dovrà essere esercitata dal pubblico ministero presso la Corte dei conti, e tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie saranno obbligate ad assicurarsi anche per danni causati dal personale a qualunque titolo, e dovranno istituire un Fondo rischi per il risarcimento dei sinistri, non sottoponibile ad esecuzione forzata.

 

fotolia_64642183_subscription_monthly_m-600x400Nel solo 2016, le spese legali per liti, da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, sostenute dal comparto sanitario italiano ammontano a 191 milioni di euro, circa 523 mila euro al giorno. A ciò bisogna aggiungere i costi indiretti della cosiddetta “medicina difensiva”.
In che modo il ddl può arginare il fenomeno?

Come già accennavo in precedenza, questo avverrà grazie al nuovo equilibrio che verrà ad instaurarsi nel rapporto tra professionista sanitario e paziente. Con questa legge vengono implementati tutti quei meccanismi a garanzia del diritto al risarcimento per i cittadini danneggiati da un errore sanitario e, al contempo, aumenteranno le tutele per i professionisti che potranno così tornare a svolgere il proprio lavoro, nell’esclusivo interesse dei pazienti, e senza dover ricorrere alla cosiddetta medicina difensiva per tutelarsi. Se, infatti, da una parte i professionisti potranno godere di maggiori tutele, basti pensare in tal senso alle nuove norme sulla responsabilità civile e penale introdotte, dall’altra i pazienti sono messi nelle condizioni di poter avviare un’azione diretta nei confronti delle compagnie assicuratrici, e di avere una maggiore trasparenza, ad esempio nel poter richiedere ed ottenere entro 7 giorni la propria cartella clinica.

 

L’iter si concluderà con il passaggio alla Camera. Pensa che ci potranno essere ulteriori modifiche?

Alla Camera non ci saranno ulteriori modifiche visto che quelle apportate in XII commissione al Senato sono state tutte concordate insieme ai colleghi Pd della commissione Affari sociali. Proprio per questo si prevedono tempi rapidi per questo ultimo passaggio istituzionale.

 

Quando potrebbe essere approvato definitivamente il ddl?

L’approvazione definitiva penso che potrà verosimilmente avvenire entro il prossimo febbraio.

 

 

Intervista di Pietro Giurdanella

© Riproduzione Riservata

 


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