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Epatite B. Da Parma una nuova terapia

Epatite B. Da Parma una nuova terapia

Epatite B. Da Parma una nuova terapia
| sabato 11 Febbraio 2017
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Fisicaro, Ferrari, Ottonello. Foto Ausl di Parma

Da Parma arriva una nuova speranza per la cura dell’epatite B. Un gruppo di ricercatori dell’Universita’ guidato dal docente di Malattie infettive, Carlo Ferrari, e da Simone Ottonello, del dipartimento di Scienze Chimiche, e’ infatti riuscito a isolare le cellule responsabili della risposta immunitaria al virus, i linfociti T che nei pazienti infettati sono “esauriti” e a rigenerarli- come se fossero delle pile scariche- con l’uso di specifici farmaci. La terapia agisce in particolare su una loro singola componente, il mitocondrio, ossia la centrale energetica della cellula.

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Lo studio pubblicato su Nature Medicine

La scoperta, sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna con uno specifico programma di ricerca, e’ stata pubblicata sull’ultimo numero di “Nature Medicine” una delle piu’ prestigiose riviste mondiali in ambito biomedico. “Le terapie al momento disponibili- spiega Ferrari- pur ben tollerate, devono generalmente essere somministrate per l’intera vita del paziente e spesso non sono in grado di stimolare una risposta immunitaria adeguata a controllare il virus in modo stabile”. Aggiunge Ottonello: “Tecnologie di assoluta avanguardia ci hanno consentito di isolare singole cellule del sangue, caratterizzando il profilo genico individuale e permettendoci di scoprire che i linfociti T Hbv, specifici dei pazienti cronici, presentano un profilo d’espressione genica fortemente alterato soprattutto per quanto riguarda i geni coinvolti nel metabolismo energetico, con marcate alterazioni funzionali a carico dei mitocondri, le ‘centrali energetiche’ della cellula”.

Il gruppo di ricercatori ha dimostrato come il trattamento con farmaci antiossidanti selettivi per il mitocondrio porti ad un sensibile ripristino funzionale dei linfociti T e quindi ad un miglioramento della risposta immunitaria. “Questo risultato- conclude la biologa del team di ricerca e prima firmataria dello studio Paola Fisicaro- offre nuove speranze per il trattamento dell’infezione cronica da HBV, ma anche di altre patologie (di tipo virale e non) contrassegnate da un deficit funzionale dei linfociti T e dall’assenza di risposte immunitarie adeguate”. (Cai/ Dire)

Approfondimento:

http://www.ao.pr.it/epatite-b-da-parma-una-nuova-speranza-di-cura-rafforzando-il-sistema-immunitario/

http://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.4275.html

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