Salta al contenuto
Estate, un italiano su due teme più le code che il caldo

Estate, un italiano su due teme più le code che il caldo

Estate, un italiano su due teme più le code che il caldo
| lunedì 7 Agosto 2017

family-932245_960_720Partenze intelligenti? Queste sconosciute, almeno per gli italiani. Nonostante il caldo eccezionale che ha investito l’Italia suggerisca la necessita’ di evitare rischi per la salute, la prima preoccupazione per un italiano su 2 (il 52%) e’ quella di non trovare code o rallentamenti.

Percio’, pur di scongiurarli, incappano in comportamenti scorretti evidenziati dagli esperti: non riposano abbastanza pur di partire in fretta (nel 36% dei casi), mangiano in maniera eccessiva (nel 25%) o per nulla pur di evitare di fare soste (26%), sono piu’ attenti ai bagagli rispetto a portare in auto scorte d’acqua (24%) e non si curano del caldo e del sole (21%), rischiando disidratazione (42%), colpi di sonno (41%) e di calore (39%).

E’ quanto emerge da uno studio di ‘In a Bottle’ (il primo water magazine italiano, una testata online sul mondo e i valori dell’acqua minerale e piu’ in generale della risorsa acqua condotto con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 1600 italiani tra i 24 e i 50 anni e su un pool di 20 tra medici e nutrizionisti per capire rischi e rimedi per un esodo sicuro.

Quanto gli italiani sono preparati per affrontare l’esodo estivo?

Per 6 esperti su 10 (58%) gli italiani partono per nulla informati dei rischi che un tale viaggio puo’ rappresentare per la salute e la sicurezza propria e degli altri. Secondo un esperto su 3 (34%), gli italiani non conoscono il concetto di ‘partenze intelligenti’, perche’ al massimo cercano di tenere conto dell’orario per evitare di restare incastrati nelle ore di punta. Ci sono poi un’alimentazione poco bilanciata (51%) e un’organizzazione poco ponderata (34%).

autostrade-traffico-600x400La prima preoccupazione per un italiano su 2 (52%), dunque, e’ quella di evitare code o rallentamenti e per questo, secondo gli esperti, la preparazione al viaggio risulta scarsa (29%) o degna di poca attenzione (32%). A soffrire piu’ di tutti sono i bambini (44%), piu’ sensibili allo stress di un viaggio lungo. Seguono gli anziani (37%), piu’ esposti ai rischi ambientali. E gli effetti sono ben visibili anche sul piano psicologico (53%). Le code e i continui rallentamenti, se aggiunti al caldo eccezionale di questa estate, diventano i ‘nemici’ che portano ad un aumento di ansia (33%), stress (21%) ed aggressivita’ (18%), solo per citare i disagi piu’ frequenti riscontrati. Parlando di alimentazione, come si comportano gli italiani prima di mettersi in viaggio? Stando a quanto affermano un esperto su 2 (51%), gli italiani si dividono in due grandi categorie: chi parte a stomaco vuoto pur di non perdere un secondo di vacanza (26%), e chi, per evitare di perdere tempo piu’ del necessario in autostrada, ‘mangia in maniera spropositata per evitare di avere fame in viaggio’ (25%). Tra gli altri errori frequenti, per il 39% degli esperti in auto scarseggiano cose essenziali, come ad esempio una buona riserva d’acqua, per far fronte al rischio di disidratazione o di crampi per la perdita di sali minerali e potassio. Un’altra insidia nascosta che, anzi, viene ritenuta compagna di viaggio immancabile c’e’ l’aria condizionata, anche essa responsabile in maniera piu’ velata della disidratazione.

“Bisogna stare attenti agli sbalzi termici, in particolare se mettiamo il versante delle infezioni respiratorie- dice Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Universita’ di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi- Se c’e’ un passaggio drastico dal freddo al caldo e viceversa la barriera protettiva puo’ essere facilmente superata e rischiare alcuni disturbi come laringiti, faringiti e bronchiti. L’uso eccessivo del condizionatore puo’ portare a disidratazione per via dell’aria secca e puo’ determinare il colpo di calore specialmente rispetto al clima esterno. È bene quindi scegliere l’opzione deumidificatore al 50% e ricordarsi di spegnere il condizionatore verso la fine del viaggio in modo da diminuire l’impatto con l’esterno quando si scende dall’auto”.

E quanta acqua bisogna bere per evitare il rischio disidratazione? “Se le condizioni di viaggio sono ottimali e se l’aria condizionata e’ regolata a un livello adeguato- risponde infine Luca Piretta, nutrizionista, gastroenterologo e specialista in Scienza della nutrizione umana- e’ opportuno bere ogni due ore 150-200 centilitri di acqua. Se invece le condizioni sono piu’ intense, tale quantita’ e’ consigliata anche ogni ora”. (Cds/ Dire)

 

Ordine Professioni Infermieristiche
Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 15/B
BOLOGNA (40138)
C.F. 80152320372

Telefono: 051/393840
Fax: 051/344267

Come arrivare

Leggi la Privacy Policy e contattaci all’indirizzo Mail: rpd@fclex.it
Telefono: 051.235733