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Ricerca Ateneo Bologna: “Sigaretta elettronica può uccidere”

Ricerca Ateneo Bologna: “Sigaretta elettronica può uccidere”

Ricerca Ateneo Bologna: “Sigaretta elettronica può uccidere”
| sabato 3 Giugno 2017

e-cigarette-1301664_960_720BOLOGNA – Chi è passato alle sigarette elettroniche sperando di non incorrere nei rischi di salute provocati dal tabacco, ora può abbandonare le proprie illusioni: le e-cig possono causare i tumori, invecchiamento cellulare e malattie degenerative perché provocano la diminuzione della capacità antiossidante del tessuto polmonare e l’aumento della produzione di radicali liberi. Non basta, perché l’esposizione alle sigarette elettroniche porta un aumento significativo dei livelli di colesterolo e degli acidi grassi saturi a cui è associato un importante fattore di rischio per le patologie cardiovascolari.

Lo rivela un’indagine tossicologica guidata dal Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna. Il gruppo di ricerca multidisciplinare è coordinato da Moreno Paolini, docente del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie, e i risultati sono stati da poco pubblicati su Scientific Reports-Nature. Non producendo combustione di tabacco come le sigarette tradizionali, le e-cig sono considerate meno dannose per la salute. Ma diversi studi sostengono che l’assenza di combustione non evita la produzione di sostanze tossiche come acroleina, formaldeide e acetaldeide. I ricercatori dell’Alma Mater hanno quindi avviato l’indagine tossicologica approfondita nel modello animale per capire meglio quali possono essere gli effetti dei vapori prodotti dalle e-cig. E il risultato è che quei vapori possono causare seri danni alla salute e concorrere allo sviluppo di malattie come i tumori. “A livello polmonare- spiega Paolini- i vapori delle e-cig producono un effetto inducente sugli enzimi bioattivanti, mentre inibiscono quelli detossificanti: un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali“.

Lo studio ha mostrato una diminuzione della capacità antiossidante del tessuto polmonare e l‘aumento della produzione di radicali liberi: due condizioni che hanno un ruolo primario nel generare quello “stress ossidativo” spesso imputato come causa o concausa di tumori, invecchiamento cellulare e malattie degenerative. “Ma la scoperta senza dubbio più preoccupante- aggiunge Donatella Canistro, ricercatrice e principal investigator dello studio- riguarda la capacità che questi vapori hanno di danneggiare l’informazione genetica all’interno della cellula. Negli animali esposti alle e-cig, in particolare, sono stati osservati danni al dna delle cellule del sangue”. Alterazioni, queste, che possono concorrere allo sviluppo di tumori. Insomma, dai risultati dello studio emerge chiaramente come sia da rivedere, se non da abbandonare, l’idea che le sigarette elettroniche non sono dannose per la salute. “I sostenitori delle e-cig- conferma Canistro- pubblicizzano la minore emissione di sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali. È necessario però fare chiarezza: meno pericoloso non significa privo di rischio“. Lo studio è stato possibile anche grazie al lavoro di Fabio Vivarelli e Silvia Cirillo (dottorandi in Scienze Farmacologiche) e di Vladimiro Cardenia del Centro interdipartimentale di Ricerca industriale agroalimentare. Nello studio sono stati coinvolti docenti e ricercatori di diversi dipartimenti di Bologna oltre che ricercatori di Scienze chimiche dell’Università di Parma, del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Firenze, dell’Istituto di Biologia e Biotecnologia agraria del Cnr e del Centro tematico regionale di Tossicologia ambientale di Arpae Emilia-Romagna.

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