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Settimana mondiale della tiroide, ne soffrono in 5 milioni

Settimana mondiale della tiroide, ne soffrono in 5 milioni

Settimana mondiale della tiroide, ne soffrono in 5 milioni
| giovedì 25 Maggio 2017

Si e’ appena concluso a Lisbona il Congresso Europeo di Endocrinologia dove gli endocrinologi si sono confrontati e hanno condiviso il nuovo approccio relativo al trattamento delle piccole neoplasie della tiroide argomento di grande interesse vista la frequenza con cui si manifestano questi fenomeni.

Da piu’ parti si sono presentate relazioni che avvalorano un atteggiamento cauto e di monitoraggio dei noduli di piccole dimensioni che, se non danno disturbi e sono classificati come benigni dopo uno studio ecografico o un esame citologico con ago aspirato non richiedono un intervento chirurgico. Infatti, spiega Paolo Vitti, Presidente Eletto SIE, Societa’ Italiana di Endocrinologia, “la gran parte dei noduli alla tiroide non cresce di dimensioni nel corso del tempo (circa l’85%) e rimane benigna.

Negli ultimi anni si e’ verificato un aumento dell’incidenza dei noduli tiroidei: questo aumento si e’ registrato soprattutto per le forme tumorali meno aggressive (istotipo papillare) e per tumori con dimensioni inferiori a 1 centimetro che sono stati rilevati grazie alla migliore sensibilita’ e il facile accesso ai moderni mezzi diagnostici che ha sicuramente influito nel “portare alla luce” quei piccoli tumori che probabilmente non sarebbero mai cresciuti fino a divenire clinicamente evidenti. Domani si celebra la Giornata Mondiale della Tiroide e, quanto discusso a Lisbona sulle patologie tiroidee rappresenta un quadro positivo per la salute generale di questa ghiandola che, in questi ultimi anni e’ oggetto di campagne di sensibilizzazione che hanno portato le persone a una maggiore consapevolezza dell’importanza della tiroide per il proprio benessere”. Infatti, le persone che hanno problemi alla tiroide, per spiegare la propria condizione, dichiarano di aver “perso il loro benessere”.

“Questa e’ proprio la peculiarita’ dell’ipotiroidismo, la malattia piu’ frequente della tiroide che colpisce oltre 5 milioni di italiani, spiega Paolo Vitti, responsabile scientifico della Giornata della Tiroide, i cui sintomi possono essere cosi’ sfumati, ma comunque dannosi, che difficilmente si riesce a ricondurli ad una patologia. E sono davvero tanti: stanchezza, alterazioni del tono dell’umore, difficolta’ di concentrazione, palpitazioni, nervosismo, insonnia, scarsa capacita’ di tollerare il freddo, gonfiore, pelle e capelli secchi e tanti altri disturbi.

Proprio per questo il tema scelto per la Settimana Mondiale della Tiroide 2017 e’ ‘TIROIDE E BENESSERE’. Che si tratti di malattie che devono essere propriamente inquadrate e che i trattamenti debbano essere personalizzati ormai non basta piu’. La sfida e’ ridare quel benessere che tante persone dichiarano di avere perso”. La tiroide svolge una serie di funzioni vitali per il nostro organismo come la regolazione del metabolismo, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro. Proprio per il ruolo di “centralina”, quando questa ghiandola non funziona correttamente, tutto il corpo ne risente. Puo’ colpire ad ogni eta’ e per questo motivo occorre non trascurare alcuni campanelli di allarme rivolgendosi al proprio medico in caso di dubbio. “Essenziale il ruolo dell’assunzione di iodio in quantita’ adeguate per prevenire le malattie della tiroide, spiega Massimo Tonacchera, Professore Associato di Endocrinologia e Coordinatore Nazionale Comitato della Prevenzione della Carenza Iodica; questo elemento e’ il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. La carenza di iodio anche lieve, che affligge ancora alcune aree del nostro paese, puo’ provocare conseguenze anche gravi soprattutto se la carenza nutrizionale si verifica durante la gravidanza o la prima infanzia”.

“L’attenzione maggiore va posta durante la gravidanza dove una grave iodocarenza, continua Roberto Gastaldi, SIEDP, Societa’ Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, puo’ determinare la morte del feto in utero, cretinismo neurologico e ipotiroidismo congenito. Proprio quest’ultima patologia rappresentava la prima causa di ritardo mentale nel nostro Paese prima dell’introduzione dello screening neonatale grazie al quale e’ possibile eseguire diagnosi e trattamento precoci. Dopo l’eta’ neonatale e’ comunque importante assicurare una adeguata quantita’ di iodio sia per garantire un regolare processo di crescita e di sviluppo del bambino che per prevenire patologie della tiroide come ad esempio i noduli”. “Quest’anno il programma nazionale di iodoprofilassi registra qualche successo: i dati dimostrano che la percentuale di sale iodato venduto nella grande distribuzione nel 2016 ha superato il 60% ed e’ molto positivo dato che prima dell’approvazione della legge era solo al 30%, spiega Antonella Olivieri, Responsabile Scientifico Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI), Istituto Superiore di Sanita’.

Anche i dati di ioduria in eta’ scolare, ovvero la concentrazione di iodio nelle urine, raccolti in collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo sono coerenti con questo miglioramento. Le indagini condotte su 2500 bambini tra il 2015 e il 2016 in Liguria, Toscana, Marche, Lazio e Sicilia, hanno mostrato valori di ioduria indicativi di un adeguato apporto di questo elemento in tutte e 5 le Regioni. Ma il risultato piu’ importante e’ l’aver accertato che in Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia, per la prima volta si puo’ dire che il gozzo in eta’ scolare non e’ piu’ una patologia endemica ed e’ quindi stato praticamente sconfitto”.

“Tra le molteplici funzioni degli ormoni tiroidei a livello cerebrale rientra il controllo del tono dell’umore, continua Rinaldo Guglielmi, Past-President AME, Associazione Medici Endocrinologi. Quando la tiroide non funziona correttamente in molti pazienti e’ presente un’alterazione del comportamento e del tono dell’umore; tanto maggiore e’ la disfunzione della ghiandola e tanto piu’ visibile sara’ la sua influenza, fino ad arrivare in alcune forme severe, a quadri clinici tipici della depressione. Se vi sono cambiamenti frequenti dell’umore e non ci sono cause psichiche evidenti, puo’ essere d’aiuto controllare la funzione tiroidea mediante il semplice dosaggio del TSH. Quando i disturbi dell’umore sono dovuti a disfunzioni tiroidee nella quasi totalita’ dei casi e’ possibile ristabilire un tono dell’umore normale e coerente con il carattere della persona, con il riequilibrio della tiroide con l’impiego dei farmaci piu’ appropriati”. La Giornata Mondiale della Tiroide e’ promossa da Associazione Italiana della Tiroide (AIT), Societa’ Italiana di Endocrinologia (SIE), Associazione Medici Endocrinologi (AME), Societa’ Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP), Associazione Italiana Medici Nucleari (AIMN), Club delle Unita’ di Endocrino-Chirurgia (Club delle UEC), Societa’ Italiana di Endocrinochirurgia (SIEC), Societa’ Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) insieme al Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (CAPE) ed e’ patrocinata da European Thyroid Association (ETA), e dall’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS). (Com/Wel/ Dire)

http://www.settimanamondialedellatiroide.it/

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