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Vaccini: “Bene obbligo, ma non basta”, monito dal Meeting di Rimini

Vaccini: “Bene obbligo, ma non basta”, monito dal Meeting di Rimini

Vaccini: “Bene obbligo, ma non basta”, monito dal Meeting di Rimini
| mercoledì 16 Agosto 2017

2017081402117900234Potrebbe non bastare l’obbligo di vaccinare i bambini contro morbillo, parotite e rosolia. Anche perche’ il 56% dei casi di morbillo registrati quest’anno “ha riguardato persone di eta’ compresa tra i 15 e i 39 anni”. Dunque “ci vuole dell’altro”, avverte Massimo Galli, vicepresidente della Societa’ italiana malattie infettive e tropicali (Simit).

Una prospettiva di cui si parlera’ lunedi’ prossimo, 21 agosto, proprio a Rimini, uno dei centri dove il movimento antivaccini e’ piu’ forte, nel corso della 38esima edizione del Meeting. “Ormai e’ chiaro che l’estate non abbia fermato il morbillo- sottolinea la Simit in una nota- con le 86 nuove segnalazioni della prima settimana d’agosto i casi segnalati dall’inizio dell’anno hanno raggiunto quota 4.087, tre i morti”. L’89% dei casi si e’ verificato in persone non vaccinate, un altro 6% aveva ricevuto una sola dose di vaccino. L’eta’ media dei colpiti dalla malattia e’ di 27 anni, 277 i casi segnalati fra gli operatori sanitari.

“Un’emergenza conseguente alla progressiva riduzione della percentuale dei vaccinati e che richiede interventi importanti- sottolinea Galli- il primo dei quali e’ stato il recente decreto che reintroduce l’obbligatorieta’ della vaccinazione per morbillo, parotite e rosolia. È possibile, tuttavia che ci voglia anche dell’altro. Il 56% dei casi di quest’anno ha riguardato persone di eta’ compresa tra i 15 e i 39 anni”. La Simit cita in particolare un recente studio dei ricercatori della Bocconi in cui si stima che le persone di questa fascia d’eta’ a rischio morbillo sono circa tre milioni, il 5% della popolazione italiana.

Secondo un’altra ricerca, realizzata in Friuli-Venezia Giulia e in Emilia-Romagna su oltre 220.000 bambini, il 2% non aveva ricevuto alcuna vaccinazione e l’11% non era stato vaccinato contro il morbillo. Il numero di neonati non vaccinati e’ risultato aumentare nel tempo. A maggior rischio di non essere vaccinati sono risultati i figli di donne con piu’ di piu’ di 35 o meno di 25 anni, non sposate, con un’istruzione superiore e cittadine di paesi economicamente sviluppati, prevalentemente italiane.

“Se la vaccinazione anti morbillo e’ oggi il problema piu’ scottante, in campo vaccinale non e’ certo il solo- avverte pero’ Galli- uno dei settori di popolazione in cui la profilassi vaccinale e’ piu’ disattesa e piu’ necessaria e’ rappresentato dai portatori di malattie croniche, in cui vaccinazioni come antinfluenzale e antipneumococcica possono rappresentare un importante strumento per garantire una piu’ lunga aspettativa di vita libera da malattia”. Il convegno sui vaccini e’ in programma il 21 agosto alle 19 in sala Neri e sara’ uno degli incontri inaugurali della prima edizione del Meeting Salute. Presente, tra gli altri, anche Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’. (San/ Dire)

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