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La reazione della nostra pelle al freddo: come proteggerla

La reazione della nostra pelle al freddo: come proteggerla

La reazione della nostra pelle al freddo: come proteggerla
| mercoledì 3 Gennaio 2018

Per molte persone, inverno significa pelle secca, sensazione di prurito e fastidio al volto, alle gambe e alle braccia. Cosa fare per tentare di prevenire la disidratazione? E quali sono gli altri effetti del freddo sulla pelle?

«Il freddo causa la restrizione dei vasi sanguigni, con conseguente disidratazione, soprattutto quando c’è molto vento; i soggetti maggiormente colpiti sono quelli che hanno difetti nella barriera cutanea, come i pazienti affetti da dermatite atopica, psoriasi, o da forme eczematose diffuse» ci spiega il professor Antonio Costanzo, responsabile dell’Unità operativa di dermatologia di Humanitas e ordinario di dermatologia della Humanitas University.

«La secchezza della pelle indotta dal freddo può facilitare l’ingresso attraverso la barriera cutanea di allergeni o sostanze irritanti, che attivano il sistema immunitario cutaneo. Parte delle sensazioni “fastidiose” causate dal contatto di tessuti sulla pelle fredda e secca sono causate proprio da questo fattore. Chi ha la pelle grassa è più protetto grazie all’eccesso di sebo che, in questo caso, nutre e protegge».

Inoltre, non dipende solo dal freddo intenso se il sole in montagna richiede maggiori cautele rispetto, ad esempio, dai raggi solari al mare. «Teoricamente è lo stesso – spiega il professor Costanzo – anche se in montagna l’intensità dei raggi aumenta salendo di quota e bisogna avere maggiore accortezze. Ad esempio, è opportuno utilizzare stick per le labbra e ripetere l’applicazione della crema più frequentemente per la rifrazione della neve e per mantenere il giusto stato di idratazione cutanea».

Oltre a queste necessarie protezioni esterne, per prepararsi all’esposizione si possono assumere degli integratori. Lo confermano gli studi scientifici, che hanno dimostrato, spiega il dermatologo, «che assumere integratori a base di beta carotene ed antiossidanti per tre mesi prima dell’esposizione raddoppia il tempo di esposizione al sole necessario per dare l’eritema solare».

Infine, l’alimentazione incide pesantemente sulla salute della pelle. «Il trofismo della pelle e la sua “infiammabilità” nonché l’integrità della barriera cutanea sono regolate dall’alimentazione. Ad esempio, l’idratazione cutanea proviene principalmente dalla quantità di acqua assunta durante la giornata e solo in parte è migliorata dalle creme idratanti. Assumere cibi ad alto contenuto di anti-ossidanti e beta carotene protegge la pelle da eventuali eritemi solari, gli acidi grassi buoni (omega 3 e omega 6) contenuti in molteplici cibi (pesce azzurro) rendono la pelle meno soggetta ad infiammazione. Cibi con alto contenuto di vitamina A (carote, fegato, pepe di cayenna) proteggono dall’invecchiamento cutaneo favorito dalla xerosi (termine che indica la pelle molto secca)».

Fonte La Stampa

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