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Per una buona salute della tiroide, attenti a consumare iodio nella giusta quantità

Per una buona salute della tiroide, attenti a consumare iodio nella giusta quantità

Per una buona salute della tiroide, attenti a consumare iodio nella giusta quantità
| lunedì 28 Maggio 2018

La carenza di iodio in gravidanza causa deficit nello sviluppo cognitivo del nuovo nato. Per questo, le future mamme devono prestare molta attenzione al proprio stato nutrizionale e consumare ogni giorno una corretta quantità di iodio. Nonostante i buoni risultati della legge del 2005, che ha introdotto il programma nazionale di iodoprofilassi, ancora c’è da lavorare per garantire il raggiungimento degli standard suggeriti dall’Oms. Questo il messaggio lanciato occasione della Settimana Mondiale della Tiroide presso il Ministero della Salute, da Antonella Olivieri, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia (OSNAMI) dell’Istituto Superiore di Sanità.
La tiroide, piccola ghiandola endocrina posta alla base del collo, produce la tiroxina, un ormone importantissimo per l’organismo. Le celebrazioni della Settimana Mondiale, il cui slogan è «tiroide è vita», intendono sensibilizzare la popolazione sulle funzioni di questa ghiandola e sui disturbi ad essa connessi, che affliggono bene sei milioni di italiani.

Questa “centralina” «regola l’energia di tutto il nostro organismo svolgendo una serie di funzioni vitali come la regolazione del metabolismo, la produzione di calore, il controllo del ritmo cardiaco, lo sviluppo del sistema nervoso, l’accrescimento corporeo, la forza muscolare e molto altro» spiega Paolo Vitti, Presidente SIE, Società Italiana di Endocrinologia, coordinatore e responsabile scientifico della Settimana Mondiale della Tiroide.

I DISTURBI DELLA TIROIDE
«La malattia della tiroide più frequente è la tiroidite di Hashimoto, infiammazione cronica autoimmune, che può presentarsi a tutte le età. Molto subdola è la forma post-partum che, condizionando l’umore e il benessere della neo-mamma, viene frequentemente scambiata per depressione e non trattata» afferma Vincenzo Toscano, Presidente AME, Associazione Medici Endocrinologi.

«Il campanello d’allarme della ridotta funzione della tiroide è proprio il facile affaticamento, il tono depresso dell’umore, l’anemia e la caduta dei capelli. Tuttavia questi sintomi sono comuni a molte altre patologie ed è quindi importante creare cultura e sensibilità su questa ghiandola per poter fare diagnosi precoci. Esiste anche una malattia della tiroide da eccesso di funzione, l’ipertiroidismo, che sprigiona il massimo dell’energia dal nostro organismo spingendo sull’acceleratore della funzione di tutti gli organi con un bilancio spesso negativo a discapito del peso e perdita di massa muscolare».

LE TERAPIE e LA PREVENZIONE
Grazie alle terapie oggi disponibili, che includono l’assunzione dell’ormone tiroideo sintetico per l’ipotiroidismo, di farmaci tireostatici nel caso dell’ipertiroidismo e della terapia chirurgica nel caso di noduli tiroidei o del cancro, al malato può essere garantita una buona qualità di vita.

Un ruolo importante è comunque svolto dalla prevenzione, che consiste principalmente nell’assunzione di iodio in quantità adeguate. Il fabbisogno giornaliero, come spiega Massimo Tonacchera, Segretario AIT, Associazione Italiana della Tiroide, «è di 150 microgrammi per gli adulti, 90 per i bambini fino a 6 anni, 120 per i bambini in età scolare e 250 per le donne in gravidanza e durante l’allattamento». L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’utilizzo di sale iodato e, se necessario, una quantità supplementare di iodio tramite l’assunzione di integratori, in special modo durante la gravidanza e l’allattamento. Una normale funzione tiroidea, importante in tutte le età della vita, è fondamentale in età pediatrica per assicurare un adeguato sviluppo psico-fisico dall’epoca prenatale fino all’adolescenza.

Fonte La Stampa

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