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Un tumore su tre evitabile se si elimina fumo e sedentarietà

Un tumore su tre evitabile se si elimina fumo e sedentarietà

Un tumore su tre evitabile se si elimina fumo e sedentarietà
| venerdì 26 Gennaio 2018

Un tumore su tre potrebbe non svilupparsi se ci alimentassimo in modo corretto e adottassimo adeguati stili di vita, dicendo addio al fumo e alla sedentarietà. Questo dato conta più di mille parole nello spiegare l’importanza dei nostri comportamenti e delle decisioni che prendiamo ogni giorno nel ridurre il rischio individuale di malattia. A ricordarcelo tornano anche quest’anno, sabato 27 gennaio, in oltre 2500 piazze italiane le Arance della Salute, iniziativa di AIRC per sensibilizzare i cittadini su questo argomento e per finanziare le attività di 5mila ricercatori, la maggioranza donne e per il 54% al di sotto dei 40 anni, tutti impegnati nelle università, nei centri di ricerca e negli ospedali a rendere il cancro sempre più curabile.

Le arance rosse italiane in piazza sabato contengono gli antociani, pigmenti naturali dagli eccezionali poteri antiossidanti, e circa il quaranta per cento in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi. Insieme alla reticella, i volontari consegneranno la speciale Guida con preziose informazioni su alimentazione e cancro. Altri contenuti, incluso un vademecum sull’uso consapevole delle etichette degli alimenti, sono disponibili nel portale arancedellasalute.it. www.arancedellasalute.it

LE REGOLE DELLA SANA ALIMENTAZIONE
Per mangiare sano non è necessario consumare alimenti esotici o fare ricorso a integratori o farmaci. Basta seguire alcune raccomandazioni, incorporate in quasi tutti i documenti ufficiali di prevenzione, come il decalogo della prevenzione dell’OMS, e ispirate essenzialmente alla dieta mediterranea. In questa infografica di AIRC, ecco il decalogo da seguire per ridurre il più possibile il rischio di sviluppare un tumore e le tappe della ricerca su tumori e alimentazione, che ultimamente si sta focalizzando sul ruolo degli zuccheri nascosti nei cibi.

SOS ZUCCHERI
Sta emergendo che l’eccessivo consumo di carboidrati e il conseguente aumento dei livelli di insulina sembrano essere ancora più pericolosi dell’eccesso di grassi animali. L’aumento dell’insulina, provocato da una dieta ricca di zuccheri ad alto indice glicemico, come ad esempio la pasta, il pane o i dolci da farine raffinate, crea uno stimolo proliferativo per le cellule ghiandolari, da cui derivano il 90% dei tumori maligni. Questo tipo di dieta crea infatti uno stato di infiammazione cronica che favorisce lo sviluppo di diverse malattie come il diabete, l’arteriosclerosi e il cancro.

«Alcuni alimenti tipici della dieta mediterranea come le arance, l’olio extra vergine di oliva e la frutta secca sono ricchi di polifenoli e anti-ossidanti e hanno dimostrato efficacia nel prevenire alcuni tipi di cancro legati all’obesità, come ad esempio quelli della mammella, del colon e dell’utero. Le arance scelte da AIRC come simbolo della corretta alimentazione in particolare contengono numerose sostanze anti-ossidanti che proteggono il nostro DNA dai danni che costantemente subiamo durante il processo di invecchiamento», spiega Andrea De Censi, direttore dell’Oncologia medica presso l’Ospedale Galliera di Genova e volto della campagna AIRC.

De Censi studia il riposizionamento di farmaci già noti e impiegati per altre indicazioni, cercando di capire se hanno un effetto anche contro i tumori. Sono due, in particolare, le molecole che sta studiando con il suo gruppo di lavoro: l’aspirina e la metformina, quest’ultima indicata per il diabete. «Le nostre ricerche hanno dimostrato che anche alcuni farmaci possono aiutare a prevenire il cancro, ad esempio la metformina, un antidiabetico che limita gli effetti dell’eccesso di insulina, e l’aspirina a basse dosi, che è in grado di mettere a dieta la cellula e che ha già dimostrato in diversi studi di diminuire del 30-40% l’insorgenza del cancro al colon e la capacità di questo tumore di dare metastasi».

L’IMPEGNO DI AIRC E FIRC
L’Associazione e la sua Fondazione, che quest’anno hanno dato il via al sostegno di 584 progetti di ricerca e 66 borse di studio per la ricerca oncologica per un totale di 118 milioni di euro, hanno distribuito negli anni oltre 1 miliardo e duecento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica, attestandosi come primo polo privato di finanziamento della ricerca indipendente sul cancro in Italia. «Un investimento straordinario per rispondere sempre meglio alle sfide che devono affrontare i ricercatori e alle necessità dei pazienti. Per questo dobbiamo disporre di strumenti di finanziamento sempre all’avanguardia» spiega Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico AIRC. «Da quest’anno, ad esempio, abbiamo deciso di estendere la durata dei nostri programmi di ricerca da 3 a 5 anni».

DUE OBIETTIVI: I NOSTRI «CERVELLI» E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Ma sono due gli obiettivi strategici per il 2018: favorire la capillare e omogenea crescita scientifica e culturale del nostro Paese per non perdere nessuno dei nostri talenti, e stringere alleanze internazionali con realtà di grande prestigio che condividono la missione di AIRC.

«Quest’anno vedranno il via due importanti programmi – sottolinea Caligaris Cappio – In primavera annunceremo i vincitori del bando per il nuovo programma 5 x 1000 dedicato allo studio delle metastasi con un finanziamento di circa 20 milioni di euro e prima dell’estate conosceremo i gruppi di ricerca che si sono aggiudicati il prestigioso Accelerator Award, per il quale AIRC ha impegnato circa 6 milioni di euro. Il bando, in collaborazione con Cancer Research UK (CRUK) e Fundación Científica – Asociación Española Contra el Cáncer (FC AECC), ha l’obiettivo di accelerare la ricerca traslazionale ampliando la rete internazionale di collaborazioni dei ricercatori dei tre Paesi».

Risultati resi possibili anche grazie agli oltre 20mila volontari e ai 4,5 milioni di sostenitori. Per trovare #AranceDellaSalute, visitare airc.it oppure numero speciale 840 001 001, per diventare volontario chiamare il numero 02.7797777

Fonte La Stampa

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