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A Bologna corsi di realtà virtuale con il 118 per rianimare con il defibrillatore

A Bologna corsi di realtà virtuale con il 118 per rianimare con il defibrillatore

A Bologna corsi di realtà virtuale con il 118 per rianimare con il defibrillatore
| mercoledì 27 Marzo 2019

11 dicenti dell’Istituto Aldini Valeriani Siriani partecipato al corso gratuito organizzato nell’ambito del Progetto Pronto Blu 118 dell’Ausl per diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare.

Riconoscere l’arresto cardiaco, allertare il 118, eseguire la rianimazione cardiopolmonare, utilizzare i defibrillatori semiautomatici (DAE). Tutto all’interno di uno scenario di realtà virtuale. Accade a Bologna dove, per la prima volta in una scuola italiana, 11 docenti dell’Istituto Aldini Valeriani Siriani, hanno ricevuto la certificazione BLSD (Basic Life Support Defibrillation) utilizzando anche 5 caschetti per la realtà virtuale.

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La formazione, gratuita, è stata organizzata nell’ambito del Progetto Pronto Blu 118 dell’Azienda USL di Bologna, attivo da anni per diffondere la cultura della rianimazione cardiopolmonare e aumentare il numero di soccorritori volontari in grado di intervenire in caso di arresto cardiaco.

Virtual Reality CPR (VR CPR), promosso da Italian Resuscitation Council e finanziato dalla Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, è un progetto innovativo e ambizioso che ha l’obiettivo di addestrare gli operatori sanitari, i laici, i ragazzi e i docenti, utilizzando anche ambienti virtuali. Nei 5 caschetti per realtà virtuale messi a disposizione durante il corso BLSD, gli allievi vengono catapultati in tre diversi scenari virtuali di arresto cardiaco ambientati in città: in piazza Santo Stefano, all’interno dell’Ospedale Maggiore e in una scuola. Per muoversi correttamente e fare le cose giuste all’interno dello scenario virtuale, affiancati da un altrettanto virtuale soccorritore, gli allievi devono rispondere ad alcune domande, che ripercorrono i temi già affrontati nel corso di formazione.

 

 

Pronto Blu 118 Bologna annovera, tra i suoi obiettivi, la diffusione della cultura dalla rianimazione cardiopolmonare anche nel mondo scolastico con la formazione di docenti/istruttori e la promozione della APP DAE RespondER, che fornisce la mappatura aggiornata dei defibrillatori presenti in città. In questi ambiti si inserisce, ad esempio, la diffusione della campagna Kid Save Lives, firmata dall’OMS, e rivolta ai ragazzi over 12 anni.

La diffusione della conoscenza delle manovre rianimatorie cardiopolmonari elementari è riconosciuta, sempre di più, come un elemento essenziale per aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco. Manovre elementari, che possono salvare una vita e che chiunque, anche senza una preparazione sanitaria professionale, può eseguire. Queste manovre, praticate tempestivamente prima dell’arrivo dei soccorsi, e la presenza di defibrillatori, anticipano i tempi di intervento, dimezzandoli rispetto a quelli garantiti dalla rete del 118, e triplicano le possibilità di sopravvivenza di chi è colpito da arresto cardiaco. In Italia ciò avviene solo nel 15% dei casi, a fronte di percentuali intorno al 50% nei paesi scandinavi. Nella provincia di Bologna sono all’incirca un migliaio, ogni anno, le persone colpite da arresto cardiaco. Solo il 18% di esse sopravvive, nonostante il tempestivo intervento del 118, percentuale che sale al 50% se la persona colpita da fibrillazione ventricolare viene rianimata con il defibrillatore.

DAE RespondER, l’APP che attiva i soccorsi
DAE RespondER è la prima APP in Italia completamente integrata con la Centrale Operativa 118, per allertare i soccorritori volontari in caso di potenziali arresti cardiaci.
1.343 i cittadini in provincia che si sono registrati nel primo anno dal lancio della APP (circa 740 solo a Bologna), 5.479 in Regione. Nella provincia di Bologna sono 105 i cittadini che, allertati dalla APP, si sono resi disponibili ad intervenire in casi di arresto cardiaco avvenuti in luoghi pubblici (324 in Regione). Nel 50% dei casi i volontari raggiungono effettivamente il luogo dell’evento. Nel 70% di questi, il loro arrivo precede quello dei mezzi di soccorso 118, e possono così anticipare le manovre rianimatorie a tutto vantaggio del paziente.
Premiata dalla School of Management del Politecnico di Milano, DAE RespondER censisce, inoltre, la rete dei defibrillatori semiautomatici, fornendo informazioni utili al reperimento, come ad esempio gli orari di disponibilità, e quindi all’utilizzo.

10828038_10205929478021247_8588282138752708005_o-600x400Pronto Blu, la rete dei soccorritori non sanitari
La APP DAE RespondER è solo l’ultima delle innovazioni che caratterizzano la rete solidale che lega la Centrale Operativa 118 alla città. Dal 2001, infatti, il 118 è impegnato in prima linea nella promozione della diffusione sempre più capillare dei defibrillatori in luoghi molto frequentati e nella formazione diretta di soccorritori non sanitari, con il progetto Pronto Blu. Oltre 1.600 i soccorritori non sanitari addestrati e costantemente aggiornati alle manovre di rianimazione con il defibrillatore attraverso una rete di 13 centri di formazione, tutti autorizzati dall’Azienda Usl di Bologna e coordinati nell’ambito dello stesso progetto Pronto Blu. Alla rete dei soccorritori laici partecipano anche le 20 auto di COTABO con defibrillatore a bordo, grazie al progetto DAE in Taxi che vede Comune di Bologna e 118 di Bologna, in partnership con COTABO, impegnati per dotare i taxi di defibrillatori semi automatici e formarne gli autisti al loro utilizzo corretto. Nel 2018 i taxisti sono intervenuti 6 volte.

Fonte: Ausl Bologna

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