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L’errore è dividerci in squadre e non ascoltare e risolvere dubbi e paure della gente

L’errore è dividerci in squadre e non ascoltare e risolvere dubbi e paure della gente

L’errore è dividerci in squadre e non ascoltare e risolvere dubbi e paure della gente
| venerdì 30 Luglio 2021

“Il vero nemico è il virus, non il vaccino...”. Il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, Pietro Giurdanella, predica calma. E lancia un appello: “I cittadini devono capire l’importanza di vaccinarsi contro il Covid, mentre ai colleghi sanitari dico che non devono forzare la mano, ma ascoltare e cercare di risolvere i dubbi degli indecisi”. Il momento è caldissimo, ancora l’altro giorno molte piazze d’Italia, compresa Bologna, sono tornate a riempirsi di ’No vax’ e ’No pass’, con ancora 2,5 milioni di italiani over 65 non vaccinati.

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Il post. In questo scenario succede che un infermiere bolognese, saturo dopo oltre un anno e mezzo in trincea, sbotti e scarichi rabbia e frustrazione in un post di replica ai ’nemici’ di vaccino e green pass. Poche righe in un gruppo Facebook subito rimosse, ma che gli sono costate un procedimento disciplinare. Tutto risale a martedì quando l’infermiere si lascia andare a un duro sfogo: ” Lei non si preoccupi – scrive rispondendo a una donna – che quando apriremo di nuovo la terapia intensiva Covid con i tutti i disagiati ’No vax’ (e purtroppo qualche persona innocente che per seri motivi non poteva vaccinarsi), io sarò lì a mettervi le sonde necessarie alla vostra sopravvivenza (…)”. Dopo un emoticon con l’occhiolino, l’infermiere continua: ” Lo farò in modo professionale come sempre, ma forse con un pizzico di sottile piacere in più. Questo perché so che è comunque stata una vostra scelta libera e consapevole. Questo – conclude – allevierà il mio carico emotivo… e saremo tutti più felici “. Immancabili e immediate le repliche, le becere offese, le minacce ricevute dal sanitario, con immediato intervento dell’Ausl che, dopo aver fatto rimuovere il post, ha agito nei suoi confronti dando vita a un procedimento disciplinare.

Un solo nemico. “L’errore – riprende Giurdanella che richiama tutti a una riflessione e invoca unione – è dividerci in due squadre e tifare o per l’una o per l’altra. O ’Vax’ o ’No vax’. Sono convinto che la maggior parte di chi non voglia vaccinarsi, non sia ’No vax’ ma abbia solo paura. Ed ecco che noi dobbiamo essere lì accanto e prenderci in carico i loro dubbi e accompagnarli come con chi deve essere operato d’urgenza. Dal dentista mi faccio iniettare l’anestesia senza batter ciglio, mi fido di ciò che mi fa senza creare il movimento ’No anestetico’. Perché è diverso con il vaccino?”.

Sospesi. Ad oggi, gli infermieri non vaccinati e per questo sospesi, su un totale di 8.000 iscritti a Bologna, sono 18; in Emilia Romagna 48 su 35.000. “Numeri bassissimi e tra questi non ci sono ’No vax’ ma solo colleghi che non concepiscono la vaccinazione”. Ma quali sono le maggiori paure della gente? “Innanzitutto non conoscere gli effetti collaterali, per molti indecisi è come buttarsi nel vuoto. Uno studio europeo ha dimostrato che, su un campione di 20 milioni di persone, il numero di trombosi è uguale per chi si è vaccinato e chi no. Le correlazioni vaccino-eventi negativi non sono state dimostrate. A Napoli, qualche giorno fa, un anziano è morto di infarto mentre era in coda in attesa del vaccino. Cosa sarebbe successo se la tragedia fosse avvenuta dopo la dose? Il vaccino è sicuro – prosegue – ed è l’unico strumento per battere il Covid. Ci hanno lavorato e continuano a lavorarci i migliori studiosi a livello mondiale”.

Fonte: Il Resto del Carlino

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