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2 Agosto 1980. È dalle crepe che passa la luce

2 Agosto 1980. È dalle crepe che passa la luce

2 Agosto 1980. È dalle crepe che passa la luce
| venerdì 1 Agosto 2025

Laura Berti – 2 agosto 2025

 

2 Agosto 2025

Squilla un telefono.

“Operatore XX, da quale comune mi chiama?”

 

2 Agosto 1980

Il tritolo generalmente è inodore.

Ma quel giorno a Bologna di odori nell’aria ce ne sono stati innumerevoli.

Il profumo dell’estate di una calda giornata d’Agosto, con il sole nel cielo, quell’odore di ferro tipico delle stazioni.

Il profumo di felicità per le ferie tanto agognate, per quel viaggio che finalmente è stato possibile organizzare, l’odore della felicità d’estate

Il profumo di una bambina che è con i nonni, con quel suo vestitino, i riccioli neri e due occhioni che esplorano il mondo mentre aspetta un treno.

Il profumo di un bacio, perché anche chi si ama si ricorda il profumo della persona che stringe a sé.

 

2 Agosto 2025

“Sa dirmi cos’è successo?”

2 Agosto 1980

L’orologio in stazione scandisce le ore, i minuti e i secondi in una torrida giornata estiva.

Ore 10:24 e 55 secondi.

Tic

Tac

Tic

Tac

Tic

Ore 10:25

Un boato

Un’esplosione

Un cumulo di fumo e macerie

La sala d’aspetto della seconda classe della stazione, posta nell’ala ovest non esiste più.

Crollata.

Urla

Odori.

C’è nell’aria un odore acre di cemento, di polveri, di ferro, di sangue.

Le orecchie fischiano e non si sente nulla, un suono costante, fastidioso.

Il peso delle macerie addosso.

Il dolore lancinante dappertutto.

C’è qualcuno qua vicino ma non risponde.

Non si vede più quella bambina dai riccioli neri.

I polmoni si riempiono di fumo e polvere e bruciano.

Si percepisce l’odore di sangue e dolore.

L’odore della paura.

 

2 Agosto 2025

“L’ambulanza arriverà da voi in circa 10-15 minuti, ci richiami se cambia qualcosa”

 

2 Agosto 1980

85 morti

Oltre 200 feriti

 

Le mani che hanno aiutato sono state infinite.

Viaggiatori presenti in stazione.

Cittadini accorsi.

Forze dell’ordine senza distinzione di divise.

Pompieri.

Sanitari.

Ambulanze e autobus utilizzati per il trasporto dei feriti.

L’autobus numero 37 è rimasto per sempre l’autobus della strage alla stazione, e dopo tutti questi anni ancora lo si guarda con riverenza.

 

La risposta di tutta la città a una ferita del genere fu immensa.

85 morti

Oltre 200 feriti

La sinergia e il coordinamento delle risorse e dei mezzi.

Negli anni a venire grandi professionisti diedero il via a un qualcosa di straordinario.

Bologna è una mamma che non si dimentica dei suoi figli.

Bologna è una città che se viene ferita si rialza e regala a tutto qualcosa che fa la storia: il 118.

Grandi professionisti hanno saputo mettere in cantiere un sistema di soccorsi che ha fatto la storia.

Oggi chiunque di noi componga il numero unico per le emergenze 112 si ricorderà che è da uno squarcio a una stazione che è stato creato il primo servizio del 118 italiano.

Perché da una bomba Bologna ha creato la bellezza del soccorso.

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