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Intervento di Rizzo Nervo a sostegno delle Professioni Sanitarie

Intervento di Rizzo Nervo a sostegno delle Professioni Sanitarie

Intervento di Rizzo Nervo a sostegno delle Professioni Sanitarie
| mercoledì 2 Dicembre 2015

L’Assessore alla Sanita’ del Comune di Bologna, nella sua pagina Facebook, interviene ancora una volta a sostegno della valorizzazione delle Professioni Sanitarie.

Il tema della valorizzazione delle professioni sanitarie è tema su cui ho avuto modo di esprimermi spesso, senza incertezze, a favore di una nuova organizzazione della sanità che utilizzi pienamente e al meglio le diverse competenze professionali e che riconosca con coraggio, come del resto fa tutt’Europa, una maggiore responsabilità e una maggiore autonomia alle professioni sanitarie (infermieri, tecnici di radiologia, ostetriche, fisioterapisti) nei processi di cambiamento e di innovazione che interessano la sanità.

Sia nella riorganizzazione dei servizi sia nella definizione di nuovi modelli assistenziali.

Proprio perché me ne occupo da un po’ so che quello della valorizzazione professionale non è un percorso lineare, di crescita, magari lenta, ma costante. No. E’ un percorso di avanzamenti e di successivi arretramenti, di revanche arcaiche, non certo per l’indisponibilità dei professionisti sanitari che al contrario da tempo testimoniano nei fatti e nelle parole, di “essere pronti”.

Bene questa volta tocca ai tecnici sanitari di radiologia, che pur hanno assunto negli anni una importante autonomia di lavoro nell’ambito delle procedure radiologiche, vedere il concreto rischio di un passo indietro.

Recenti “Linee guida ministeriali sulle pratiche radiologiche standardizzate” hanno sancito che i tecnici di Radiologia non potranno lavorare in assenza del medico radiologo nelle esecuzione di prestazioni in regime ambulatoriale presso le strutture territoriali.

E’ evidente che questo comporta la necessità della presenza dell’intera equipe radiologica con la necessità di incrementare gli organici medici in epoca di turn over a dir poco prudenti e cosa forse ancor peggiore di gettare alle ortiche investimenti ingenti che ad esempio la nostra Azienda e la nostra Regione in generale hanno fatto per promuovere la telerefertazione cioè la possibilità che un esame radiologico effettuato da un tecnico di radiologia sia refertato da un medico radiologo che può essere anche in altra struttura e a cui arrivano le immagini per via telematica. Tra l’altro nelle linee guida appare difficile comprendere perchè lo stesso tecnico di radiologia può eseguire in emergenza, pur in presenza di un radiologo reperibile, ciò che invece gli è impedito in regime ambulatoriale.

Fa specie riscontrare linee guida così palesemente in contrasto con modelli organizzativi consolidati, modelli insieme multiprofessionali e allo stesso tempo capaci di una piena valorizzazione e autonomia professionale, in contrasto con prassi consolidate di autonomia dei tecnici radiologi nell’esecuzione di esami radiologici secondo gli standard.

Anche molti medici radiologi in questi giorni mi hanno rappresentato il loro stupore e la loro preoccupazione rispetto a linee guida che se applicate puntualmente rischiano di mettere in discussione modelli praticati efficaci e di farci ripartire dal “via”.

Mi auguro che l’Emilia Romagna, che guida anche la Commissione Sanità nella Conferenza delle Regioni, e che ha tanto investito su modelli innovativi che rischiano in questo ambito di vedere una pesante limitazione, ponga con forza al Ministero la necessità di una revisione di questa impostazione e una coraggiosa scommessa sulle professionalità consolidate degli operatori sanitari e su una professionalità integrata realmente innovativa, in grado di garantire professionalità, sicurezza, appropriatezza, capillarità e qualità.

 

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